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Prima antologica Concetto Pozzati al museo dopo la scomparsa

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Prima antologica Concetto Pozzati al museo dopo la scomparsa

A Bologna circa cinquanta opere, alcune inedite o poco esposte

BOLOGNA, 25 ottobre 2023, 12:03

Redazione ANSA

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La prima mostra antologica dedicata a Concetto Pozzati in una sede museale dopo la sua scomparsa sarà ospitata a Bologna, a Palazzo Fava, dal 27 ottobre all'11 febbraio. Circa cinquanta opere - alcune inedite o raramente esposte - tra dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e su carta, come Dopo il tutto (1980), una monumentale installazione composta da 301 disegni, tracciano un percorso nella produzione più significativa ma anche meno nota dell'autore. Pozzati (1935-2017) aveva a lungo sognato di realizzare proprio a Bologna una mostra di opere di grandi dimensioni: Genus Bononiae e l'Archivio Concetto Pozzati realizzano il desiderio dell'artista, rendendo omaggio alla sua vasta produzione pittorica, grafica, intellettuale e umana.
    'Concetto Pozzati XXL' delinea un percorso non cronologico ma suddiviso per temi, suggerendo un dialogo intimo tra i quadri del pittore, gli affreschi e gli elementi architettonici e decorativi di Palazzo Fava. Le opere scelte per questa esposizione attraversano e illustrano le fasi principali della sua carriera, dal clima informale della fine degli anni '50, passando per le opere iconiche della metà degli anni '60, riconducibili al periodo "Pop", fino alla produzione degli anni '70, la meno conosciuta, che risentì del clima concettuale e sperimentatore del tempo, per giungere alla pittura densa e carnosa degli anni '80, '90 e 2000, che registra l'interesse dell'artista per gli oggetti del quotidiano e d'affezione, fino all'ultima serie, Vulvare, del 2016.
    La rassegna, curata da Maura Pozzati, storica dell'arte e critica d'arte, restituisce un'immagine completa del padre: non solo un artista visivo, ma un intellettuale a tutto tondo. Fu teorico e critico, scrisse sull'arte e curò mostre di arte contemporanea in Italia e all'estero, diventando direttore artistico della Casa del Mantegna nel 1998. Fu anche un collezionista appassionato e incoraggiò generazioni di giovani ed emergenti; si impegnò attivamente in politica, coprendo il ruolo di assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal '93 al '96; insegnò per molti anni Pittura all'Accademia di Bologna dopo le docenze a Firenze e Venezia e la direzione dell'Accademia di Urbino.
   

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