La prima mostra antologica
dedicata a Concetto Pozzati in una sede museale dopo la sua
scomparsa sarà ospitata a Bologna, a Palazzo Fava, dal 27
ottobre all'11 febbraio. Circa cinquanta opere - alcune inedite
o raramente esposte - tra dipinti di grande formato, lavori
tridimensionali e su carta, come Dopo il tutto (1980), una
monumentale installazione composta da 301 disegni, tracciano un
percorso nella produzione più significativa ma anche meno nota
dell'autore. Pozzati (1935-2017) aveva a lungo sognato di
realizzare proprio a Bologna una mostra di opere di grandi
dimensioni: Genus Bononiae e l'Archivio Concetto Pozzati
realizzano il desiderio dell'artista, rendendo omaggio alla sua
vasta produzione pittorica, grafica, intellettuale e umana.
'Concetto Pozzati XXL' delinea un percorso non cronologico ma
suddiviso per temi, suggerendo un dialogo intimo tra i quadri
del pittore, gli affreschi e gli elementi architettonici e
decorativi di Palazzo Fava. Le opere scelte per questa
esposizione attraversano e illustrano le fasi principali della
sua carriera, dal clima informale della fine degli anni '50,
passando per le opere iconiche della metà degli anni '60,
riconducibili al periodo "Pop", fino alla produzione degli anni
'70, la meno conosciuta, che risentì del clima concettuale e
sperimentatore del tempo, per giungere alla pittura densa e
carnosa degli anni '80, '90 e 2000, che registra l'interesse
dell'artista per gli oggetti del quotidiano e d'affezione, fino
all'ultima serie, Vulvare, del 2016.
La rassegna, curata da Maura Pozzati, storica dell'arte e
critica d'arte, restituisce un'immagine completa del padre: non
solo un artista visivo, ma un intellettuale a tutto tondo. Fu
teorico e critico, scrisse sull'arte e curò mostre di arte
contemporanea in Italia e all'estero, diventando direttore
artistico della Casa del Mantegna nel 1998. Fu anche un
collezionista appassionato e incoraggiò generazioni di giovani
ed emergenti; si impegnò attivamente in politica, coprendo il
ruolo di assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal '93 al
'96; insegnò per molti anni Pittura all'Accademia di Bologna
dopo le docenze a Firenze e Venezia e la direzione
dell'Accademia di Urbino.
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