Non ci saranno le dimissioni dal
Teatro Comunale 'Claudio Abbado' di Ferrara da parte del
direttore generale Moni Ovadia. E' quanto annuncia lo stesso
teatro estense: "lui - si legge in una nota - non le presenterà,
né gli saranno chieste". La decisione è stata assunta e
condivisa all'unanimità nel corso del Consiglio di
Amministrazione del Teatro, andato in sena ieri, alla presenza
di Ovadia. "Il mio ruolo al Teatro 'Abbado' - osserva l'artista
- , anche sotto il profilo formale, è quello di prestatore
d'opera, in relazione alle funzioni di direttore. Quanto ho
dichiarato" nei giorni scorsi riguardo la questione
israelo-palestinese, "è una manifestazione del pensiero, a
titolo del tutto personale e fuori da tali funzioni. Se per
qualche tempo ho pensato a un passo indietro era solo per non
trascinare il teatro nelle polemiche, anche e soprattutto a
tutela dei lavoratori. Per questa ragione avevo momentaneamente
annunciato le dimissioni, riservandomi eventualmente di
formalizzarle più avanti". Invece, sottolinea, adesso "tutto è
stato chiarito e, preso atto che il Cda non richiede le mie
dimissioni, sussiste ancora il clima di fiducia che ci consente
di proseguire con serenità nel lavoro svolto. Sono felice di
continuare la mia esperienza a Ferrara. Sono contento e onorato
di essere qui". Con la delibera adottata dal Cda, commenta nella
nota il vicepresidente Carlo Bergamasco, "vogliamo rimarcare e
sancire due principi a nostro avviso ineludibili: il primo è che
mai invocheremo le dimissioni per idee espresse a titolo
personale e fuori dalle funzioni, per quanto tali idee siano da
noi assolutamente non condivise, il secondo è che la figura del
direttore si valuta per i risultati realizzati a teatro.
Risultati che sono ottimi - conclude - quindi ci sono tutte le
condizioni per proseguire nella continuità di un grande lavoro
svolto".
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