Nella fitta programmazione
operistica emiliana del weekend appena passato (quattro titoli
in altrettante istituzioni, con aperture di stagione a Bologna e
a Parma e riprese a Modena e Reggio Emilia), I Capuleti e i
Montecchi di Vincenzo Bellini data al Teatro Valli di Reggio è
forse l'opera più conosciuta ed eseguita dell'insolito quartetto
(La fanciulla del West di Puccini, Giovanna d'Arco di Verdi e
Giulio Cesare di Haendel, le altre tre).
Anche per questo e per la straordinaria bellezza del belcanto
belliniano, la proposta reggiana è stata accolta da consensi
unanimi, indirizzati soprattutto alla parte musicale, perfetta
sia nella scelta dei cantanti che per la direzione energica e
drammatica di Sebastiano Rolli sul podio dell'Orchestra dei
Pomeriggi Musicali.
In palcoscenico hanno spiccato il volo le voci straordinarie
di Benedetta Torre, un'appassionata Giulietta con una linea di
canto dolente ma intensa, e di Annalisa Stroppa, mezzosoprano in
forte ascesa e grande personalità, nei panni di un Romeo
"donna". Perfetta l'intesa che le due artiste sono riuscite a
stabilire, che ha raggiunto il culmine dell'emozione nel grande
finale. A completare il cast, Matteo Falcier (Tebaldo), Matteo
Guerzè (Lorenzo) e Baopeng Wang (Capellio), tutti a proprio agio
come il Coro di Opera Lombardia, l'ente col quale lo spettacolo
è stato coprodotto. La parte visiva, affidata alla regia di
Andrea De Rosa, alle scene di Daniele Spanò e ai costumi di
Ilaria Ariemme, mostra da subito un luogo marmoreo che via via
si trasforma nella tomba dei due sfortunati amanti. La cui
storia De Rosa voleva trasformare in un amore tra due giovani
ragazze, "due ragazze di oggi, di fronte al cui travolgente
amore tutto passa in secondo piano, anche l'identità sessuale",
aveva dichiarato il regista napoletano. Ma, forse a causa
dell'abbigliamento fin troppo casual (una tutta da ginnastica
con almeno due taglie in più) con cui si presentava Romeo, il
tutto è scivolato via nell'indifferenza del pubblico: solo verso
la fine dell'opera (già andata in scena a Brescia), Annalisa
Stroppa si sfila la giacca e scopre la sua femminilità. Al
termine applausi calorosi per tutti.
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