Sequestrata per due giorni a Modena
e picchiata brutalmente dal compagno anche con l'utilizzo della
parte piatta di un machete e col manico di una katana, subendo
morsi e tagli di ciocche di capelli. Il presunto autore delle
violenze è un 41enne originario della Repubblica Domenicana di
cui oggi la procura di Modena comunica l'avvenuto arresto con
custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della
procura stessa.
Le manette dei carabinieri di Modena sono scattate venerdì
scorso, l'uomo è indagato con le ipotesi di reato di lesioni
personali aggravate dall'uso di armi, rapina aggravata, atti
persecutori e sequestro di persona.
I fatti ricostruiti da magistrati e militari dell'Arma: al
culmine di reiterate condotte persecutorie, lo scorso 4 maggio
l'uomo avrebbe tolto alla donna i documenti di identità ed il
telefono, costringendola ad un giro in auto per la campagna.
Successivamente, dopo minacce di morte, l'avrebbe condotta nella
sua abitazione, chiudendola a chiave in una stanza. Per due
giorni la vittima avrebbe vissuto sorvegliata a vista,
sequestrata e umiliata. Martedì scorso la donna è riuscita a
liberarsi, in un momento in cui l'uomo si era addormentato,
recuperando il telefono e raggiungendo l'ospedale con l'aiuto di
un'amica. I sanitari hanno rilevato traumi e ferite per una
prognosi iniziale di trenta giorni, con trauma cranico e
frattura del naso. Immediato l'allarme dal pronto soccorso ai
carabinieri che hanno poi arrestato il 41enne.
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