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Borrell: "Per Kiev è l'ora della verità, l'Europa scelga"

Borrell: "Per Kiev è l'ora della verità, l'Europa scelga"

L'alto rappresentante uscente in un'intervista con i media internazionali: "Quando la decisione dui bond"

Bruxelles, 28 novembre 2024, 16:52

Redazione ANSA

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Borrell: "Per Kiev è l 'ora della verità, l 'Europa scelga" © ANSA/EPA

Borrell: "Per Kiev è l 'ora della verità, l 'Europa scelga" © ANSA/EPA

BRUXELLES - "Sull'Ucraina abbiamo raggiunto il punto di rottura: ora è il momento in cui le capitali europee devono scegliere davvero". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell nel corso di un'intervista con l'ANSA e altri media internazionali nel suo penultimo giorno in carica. "L'anno scorso il conto per il sostegno a Kiev è stato di 125 miliardi, per il prossimo anno sarà di più, gli Stati membri hanno detto no", ha affermato. "Dobbiamo spiegare alla gente che cosa è a rischio, non nascondere i costi della guerra e credo che non lo facciamo abbastanza: il conflitto per noi non è gratis, bisogna essere onesti".

"Se dobbiamo sostituire il ruolo degli Usa, dobbiamo mobilitare quello che abbiamo per la guerra di oggi: il tempo conta e se Mosca sfonda il fronte la prossima primavera, i russi non aspetteranno l'emissione dei bond", ha sottolineato dicendosi a favore dell'emissione di debito comune. L'alto rappresentante uscente ha poi citato il recente vertice di Varsavia in cui Regno Unito, Francia, Germania, Polonia, Italia e Spagna hanno discusso dell'ipotesi di sostituire gli Usa e si sono detti a favore del debito comune. "Ma quanto tempo passerà per mettersi d'accordo?", ha notato Borrell rimarcando la necessità di muoversi in fretta.

"Se dobbiamo aspettare per emettere i bond, raccogliere i soldi, poi sviluppare la capacità industriale, per poi produrre [le armi da dare a Kiev]... beh, è troppo tardi amici miei", ha detto lo spagnolo. "La verità è che non abbiamo il senso dell'urgenza", ha rimarcato. Borrell ha poi spiegato che per essere davvero impegnati a far sì che Kiev vinca la guerra "bisogna rimuovere le limitazioni alle armi, è la prima cosa che chiedono gli ucraini, e al momento non è chiaro se questo stia avvenendo o meno". "Chi vincerà la guerra? Dipende che capacità saranno fornite. Se ci mettiamo un anno per dare un milione di munizioni il passo è insufficiente: la Russia ne usa 800mila al mese".

Borrell ha detto di avere in cima ai suoi pensieri c'è Gaza. "Penso che quello che sta succedendo in Medio Oriente in generale sia una ferita aperta per l'umanità, sono stato in Libano tre giorni fa e non voglio essere sentimentale, ma ho visitato l'ospedale che ogni giorno è pieno di vittime", ha detto ancora. "Ora non ci sono più bombe, il cessate il fuoco è una buona notizia, ma penso che la situazione in Medio Oriente vada al di là di qualsiasi cosa che gli europei dovrebbero accettare", ha incalzato. Il conflitto in Medio oriente, ha aggiunto, "sarà un grosso problema per noi dal punto di vista della credibilità nei confronti del resto del mondo e anche della nostra capacità di influenzare gli eventi".

Lo stato palestinese deve essere un obiettivo, ha detto l'alto rappresentante. "Questa sarà la mia ultima attività a Bruxelles, domani me ne andrò, ma voglio chiedere a tutti coloro che sono stati impegnati a sostenere la soluzione a due Stati di continuare a lavorare sodo su questo, perché senza non avremo la pace in Medio Oriente e senza la pace in Medio Oriente l'intera regione, e non solo, sarà in pericolo", perché la situazione nella regione "è un cancro che metastatizzerà influenzando le relazioni internazionali", ha sottolineato il capo della diplomazia Ue uscente, ribadendo che si tratta di "un impegno importante. "Per anni ne abbiamo parlato e non abbiamo fatto niente, questo è il momento di agire", ha detto ancora.

"Sappiamo quanto sia difficile perché oggi sfortunatamente la società israeliana è colonizzata dall'interno dall'estremismo e dalle persone violente: i coloni non si stanno solo espandendo sul territorio israeliano, stanno colonizzando la mente delle persone", ha aggiunto. È la cosa "più pericolosa", secondo Borrell, il fatto che la società israeliana "sta affrontando perché sta minando le fondamenta della loro democrazia". "Dopo quello che è successo a Gaza e quello che sta succedendo in Cisgiordania, questo è un Israele diverso".

Più tardi nella giornata, a margine della riunione dell'alleanza globale per la soluzione a due Stati in Medio Oriente, Borrell ha lanciato "l'appello ai membri della società internazionale e in particolare ai membri dell'Ue" sulla sentenza della Corte penale internazionale. "È l'unico modo per avere giustizia globale", ha detto.

"Se l'Ue non supporta pienamente la Corte penale internazionale, senza perdere tempo, allora la Cpi smetterà di funzionare: tutte le sue decisioni non sono politiche, è un organo legale, con giudici professionisti, alcuni di loro sono stati consigliati dai sopravvissuti della Shoah", ha fatto notare. "È ora di smetterla di nascondersi dietro l'antisemitismo", le decisioni "non hanno nulla a che fare con l'antisemitismo: è una questione di cercare giustizia sulla scena globale", ha sottolineato lo spagnolo.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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