ISTANBUL - "L'adesione all'Unione europea è un obiettivo strategico per la Turchia". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, mentre da anni il processo di adesione di Ankara all'Ue si trova in fase di stallo. Definendo "molto importante" la cooperazione con l'Ue e invitando Bruxelles a "non avere pregiudizi" nei confronti della Turchia, Fidan ha detto che il governo turco si aspetta dall'Ue "una nuova visione" per rafforzare il processo di adesione, parlando durante una conferenza stampa congiunta con l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt.
Il ministro turco ha detto che la Turchia si aspetta "cooperazione nel campo delle relazioni a livello bancario affinché vengano rimosse sanzioni verso la Turchia", e ha sottolineato l'importanza di risolvere la questione dell'aggiornamento dell'unione doganale tra Ankara e Bruxelles e della liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi che vogliono viaggiare in Ue. "Dovremmo iniziare un negoziato per aggiornare le relazioni a livello doganale", ha detto Fidan, affermando che Ankara vuole "andare avanti riguardo alla liberalizzazione dei visti" e che la Turchia si aspetta "alcune facilitazioni" su questo punto. "Rinnovare la cooperazione con l'Ue sulla migrazione, in base alla situazione della realtà sul campo", è una delle aspettative di Ankara e una necessità, ha detto il ministro degli Esteri turco.
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha ribadito che la Turchia può aiutare il nuovo governo siriano a combattere "il terrorismo", menzionando l'Isis e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), formazione armata curda da 40 anni in conflitto con l'Esercito di Ankara. "La lotta al terrorismo, all'Isis e al Pkk, è una responsabilità del nuovo governo e siamo pronti a dare una mano", ha detto Fidan.
"Se si vuole ricostruire la Siria dovremmo lavorare insieme", ha detto ancora Fidan. "Milioni di siriani dovrebbero tornare", ha aggiunto Fidan, mentre Ankara ospita attualmente poco meno di 3 milioni di rifugiati dalla Siria. "Le sanzioni dovrebbero essere rimosse", ha detto il capo della diplomazia di Ankara riferendosi alle misure restrittive che pesano sulla nuova leadership siriana.
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