BRUXELLES - "La transizione verde è in atto, è evidente". Nuovamente dal palco di Davos, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha messo in chiaro la visione europea nonostante, qualche ora dopo, Donald Trump abbia fatto letteralmente a pezzi il Green Deal. Non solo.
La presidente della Commissione Ue ha fatto un'ulteriore passo nella ricerca di quella terza via che, in caso di rottura con Washington, potrebbe essere cruciale: una rete di Paesi amici con cui stringere ulteriormente le relazioni non solo commerciali ma anche energetiche. Non è un caso, quindi, che von der Leyen abbia annunciato al gotha dell'economia globale la nascita di un Forum Globale sulla transizione verde, con l'obiettivo di mettere in contatto imprese, investitori, autorità governative e con l'obiettivo di aumentare la velocità del passaggio alle rinnovabili.
Il Forum racchiuderà infatti alcune grandi potenze energetiche e economiche: dal Brasile al Canada, dalla Gran Bretagna, dalla Repubblica del Congo al Peru, al Sudafrica, al Kenya e agli Emirati Arabi Uniti. Mancano, ovviamente, gli Stati Uniti. E mancano tutti quei Paesi, Russia e Cina su tutti, dai quali l'Ue vuole più che mai svincolare ogni dipendenza economica. Per ora, il Forum Globale per la transizione verde appare più che altro una scatola da riempire. Per Bruxelles, il vero test è quello atteso per il 26 febbraio, ovvero il varo del Clean Industrial Deal, volano economico di questa prima parte del von der Leyen bis. Proprio la parte dedicata all'energia e alle misure per abbassarne i costi di consumo, a quanto si apprende da chi è a conoscenza del dossier, potrebbe ritardare la presentazione del documento.
Nella capitale belga, tuttavia, l'arrivo di Trump alla Casa Bianca ha fatto calare un certo senso di urgenza. Il dossier energia resta tra i più critici e divisivi anche perché c'è chi, nel Vecchio continente, non disdegna la linea anti-Green Deal del neopresidente americano. La Commissione, tuttavia, prova a tenere la barra dritta. "Abbiamo bisogno di buone notizie in questi tempi, e la buona notizia è che il mondo va più veloce che mai nella storia verso l'energia pulita, nel 2024 il mondo ha investito 2mila miliardi in rinnovabili", ha sottolineato von der Leyen a Davos, ammettendo che bisogna comunque fare di più.
E, sempre dal World Economic Forum, a parlare la vice presidente della Commissione con delega alla Transizione verde Teresa Ribera si è soffermata su un'altra nota dolente del Green deal, quello delle auto elettriche. La Commissione sta valutando l'introduzione di uno schema di sussidi europei per incrementare la domanda di veicoli elettrici, ha spiegato Ribera al Financial Times senza sbilanciarsi oltre ma assicurando inoltre flessibilità sul tema delle multe ai produttori non rispettano i target intermedi. Il dialogo strategico sull'auto partirà il 30 gennaio. Palazzo Berlaymont è aperto a un vaglio di soluzioni alternative ma senza abdicare dai principi della transizione verde.
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