BRUXELLES - L'aumento degli investimenti nel settore della difesa rappresenta una "necessità", ma anche "un'opportunità per garantire l'autonomia strategica europea" e per raggiungere l'obiettivo serve "un'azione collettiva su due fronti: in primo luogo, abbiamo bisogno di un modello di finanziamento sostenibile per l'aumento della spesa per la difesa; in secondo luogo, dobbiamo trasformare l'industria della difesa europea". Lo scrive sul Financial Times il primo ministro Kyriakos Mītsotakīs, in vista della riunione odierna dei leader europei dedicata al tema della difesa.
Per quanto riguarda il finanziamento, il primo ministro propone di creare "un nuovo strumento europeo, di almeno 100 miliardi di euro" sul modello del Recovery fund (Strumento di ripresa e resilienza dell'Ue) e di escludere "ex-ante" dagli obiettivi fiscali la spesa per la difesa, una misura necessaria per non far scattare le procedure per disavanzo eccessive. "Una maggiore spesa per la difesa deve tuttavia andare di pari passo con una maggiore efficienza" avverte inoltre Mītsotakīs, ricordando i recenti rapporti Draghi e Letta, secondo cui "l'industria europea della difesa rimane frammentata, manca di scala e necessita di un ulteriore consolidamento e specializzazione per creare poli di eccellenza".
"Se vogliamo che la nostra Unione rimanga un polo di pace e stabilità dobbiamo mettere in atto una capacità di deterrenza solida, unificata e credibile, non c'è tempo da perdere", conclude il premier ellenico.
Il premier polacco Donald Tusk, ha detto che si impegnerà per convincere "tutti i leader europei a non introdurre limitazioni o restrizioni che possano restringere o eliminare la possibilità di spendere denaro europeo per gli armamenti americani".
"Gli armamenti americani e le migliori relazioni possibili con Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Norvegia, per quanto riguarda la difesa, devono essere al centro della nostra attenzione", ha aggiunto. Il premier si è soffermato in particolare sul Regno Unito, il cui primo ministro Keir Starmer sarà presente per la prima volta a un summit dalla Brexit. "Per me sarebbe molto importante che, a prescindere dalla Brexit e dalle sue conseguenze, il Regno Unito fosse il più vicino possibile all'Unione Europea in materia di sicurezza, industria della difesa, e che si trovasse un modo per eliminare o ridurre questi ostacoli al commercio tra il Regno Unito e l'Europa", ha affermato ancora rispondendo alle domande dei giornalist. "Oggi è il momento in cui dobbiamo tornare ad avvicinarci il più possibile"", ha detto ancora.
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