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>ANSA-INTERVISTA/ 'Valutiamo altre denunce alla Cpi su Almasri'

>ANSA-INTERVISTA/ 'Valutiamo altre denunce alla Cpi su Almasri'

L'avvocato delle vittime accusa: 'Da Roma operazione criminale'

BRUXELLES, 07 febbraio 2025, 19:51

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Alessandra Briganti) "Si tratta di una decisione politica per tenere nascoste le complicità dello Stato italiano e dell'Ue nei crimini commessi in Libia e nel Mediterraneo contro i migranti". Per l'avvocato Omer Shatz non ci sono dubbi sui motivi che hanno spinto Roma a non dare esecuzione al mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria libica, Almasri.
    Quei motivi il direttore legale di Front-Lex, l'organizzazione di avvocati per i diritti umani in prima linea nella difesa delle vittime delle politiche migratorie, li ha messi nero su bianco nella denuncia che ha presentato ai giudici dell'Aja a nome di un rifugiato sudanese contro Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi.
    L'accusa è di aver ostacolato il corso della giustizia scarcerando il comandante libico e rimpatriandolo a Tripoli.
    Quella compiuta dall'Italia è "un'operazione criminale", afferma senza mezzi termini il legale, che ora sta valutando di presentare altre denunce all'Aja a nome di alcune delle vittime di Almasri, su cui pendono accuse di crimini di guerra e contro l'umanità. "Sono quelle che si sentono più umiliate e deluse dalla condotta del governo italiano, perché sono quelle che per prime volevano vedere Almasri giudicato e processato", spiega all'ANSA. Abusi, violenze, torture. È noto da anni il manuale degli orrori nei centri di detenzione per migranti in Libia, denunciati non solo da media e attivisti, ma anche dalla Cpi e dal Consiglio Onu per i diritti umani. Quest'ultimo, ricorda Shatz, ha inviato una missione conoscitiva in Libia nel marzo 2023 e nelle sue conclusioni afferma che "i funzionari italiani e quelli Ue stanno aiutando e favorendo crimini contro l'umanità". Ed è per nascondere queste complicità che Roma, secondo il legale, si è affrettata a mettere Almasri su aereo di Stato e riportarlo in tutta fretta a Tripoli: "Estradano Almasri perché è la loro controparte, è il loro partner in un'impresa criminale, quella di arginare la migrazione a tutti i costi e questi sono i costi".
    Costi umani, ma anche politici e giuridici. Per di più, in un momento delicato per la Corte dell'Aja, in procinto di essere sanzionata dagli Stati Uniti per le indagini contro Israele su Gaza. "Qui non si tratta di Almasri e non si tratta solo dell'Italia. Qui si tratta della stessa Cpi e della seria minaccia che questa vicenda pone all'ordine giuridico internazionale", puntualizza Shatz. "In questo braccio di ferro - è il ragionamento del legale - qualcuno dovrà perdere. Se la Corte non è in grado di perseguire chi sfida apertamente un suo mandato d'arresto, perderà credibilità. Almasri è il pesce più piccolo, che succede con Putin o con Netanyahu? Ecco perché è rischioso".
   

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