"L'Italia non è tra i 79
firmatari della dichiarazione congiunta dei paesi membri della
Corte Penale Internazionale (CPI) che critica le sanzioni Usa
all'organismo, che rischiano di compromettere gravemente le
situazioni sotto inchiesta, bloccando i lavori della Corte e
aumentando il rischio di impunità per i crimi più gravi." Lo
dichiarano le eurodeputate del Pd e di S&d Annalisa Corrado -
membro della segreteria Dem - e Cecilia Strada.
"L'Italia si rende complice di un attacco gravissimo allo
stato di diritto internazionale, voltando le spalle alla
giustizia internazionale con il suo rifiuto di firmare la
dichiarazione. Una scelta vergognosa e inaccettabile, che isola
il nostro Paese dai suoi alleati europei e lo colloca
pericolosamente fuori dal perimetro della legalità
internazionale. Le dichiarazioni scioccanti di Benjamin
Netanyahu, che ringrazia Donald Trump per il suo 'coraggioso
ordine esecutivo' e definisce la CPI un tribunale 'corrotto,
antiamericano e antisemita', sono gravissime. Se non stupisce
che chi ha qualcosa da temere attacchi la Corte, stupisce,
invece, che il nostro Governo decida di seguirlo su questa
strada pericolosa", spiegano.
"Non firmare la dichiarazione significa accettare che i
criminali di guerra possano sfuggire alle proprie
responsabilità. Significa anche rinnegare le conclusioni del
Consiglio affari esteri del giugno 2023, approvate in occasione
del 25° anniversario della Corte e sottoscritte per l'Italia
dallo stesso Ministro degli esteri che oggi vorrebbe invece
metterla sotto processo", aggiungono Corrado e Strada,
commentando la nota diffusa dal Primo ministro di Israele. E
concludono: "Il rispetto del diritto internazionale non è un
favore che si concede a giorni alterni, è un pilastro della
civiltà giuridica. Continueremo a chiedere conto al Governo di
questa decisione vergognosa in tutte le sedi, a partire dal
Parlamento europeo".
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