"Gli ucraini avevano chiesto
agli americani di non contattare Vladimir Putin finché non
avessero avuto la possibilità di parlare tra loro, Volodymyr
Zelensky si aspettava di discutere con Donald Trump la settimana
prossima e solo dopo Trump avrebbe chiamato Putin". Lo dice
all'ANSA l'ex ministro degli Esteri lituano Gabrielius
Landsbergis. "Quindi questo è pienamente, come si vuol dire,
'parlare dell'Ucraina senza l'Ucraina'. E non è un buon
precedente", aggiunge.
"Il primo problema - aggiunge - è che si percepisce
l'impazienza degli americani e l'impazienza in un momento di
così grandi cambiamenti geopolitici non è una buona strategia.
Risolvere la guerra in 24 ore o in un paio di settimane non
cambia, non fornisce un percorso chiaro verso quella che
definirei la vittoria dell'Occidente. La mia preoccupazione
deriva dal fatto che, se gli americani parlano con i russi senza
consultare gli ucraini, se stanno cercando di testare un
possibile accordo, e se va bene o no per l'Ucraina o l'Europa
non è poi così importante, sarebbe un enorme problema. Anche
perché non credo che Kiev possa accettare un accordo se va
contro i suoi principi vitali".
"L'Europa - analizza Landsbergis - non si vede da nessuna
parte. Non vedo alcuna preparazione, assolutamente nessuna
preparazione per il dopo guerra, per le garanzie di sicurezza
che servono all'Ucraina: i leader di una parte dell'Europa hanno
impedito ai loro elettori di capire che questa è forse la crisi
esistenziale dell'Europa". Restano però dei punti oscuri, tipo
la posizione di Mosca. "Non sappiamo se Putin vuole un accordo,
giusto? Perché onestamente, non credo che sia molto spaventato
ora. E se si tratta di un accordo senza nulla per l'Ucraina,
allora è Minsk 3. Nessuna garanzia, nessun sostegno, solo un
cessate il fuoco. L'Ucraina ci è già passato e potrebbe dire:
'ok, ma forse allora continuiamo a combattere con i droni che
abbiamo e vediamo che succede'". E a quel punto l'Europa si
troverebbe davvero davanti ad un bivio.
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