"Ho voluto questo film perché è stato un pretesto per inseguire di nuovo il valore della verità in un momento in cui questo viene costantemente messo in discussione".
Lo ha detto a Udine il regista Alberto Fasulo, che ha sta dirigendo il suo nuovo film, "Menocchio", prodotto da Nefertiti Film di San Vito al Tagliamento (Pordenone) con Rai Cinema, e coprodotto da Hai-Hui Entertainment (Romania), con il sostegno di Mibact, Fondo per l'Audiovisivo del FVG, React, Film Commission FVG, Trentino Film Commission, Centro Nazionale Romeno di cinematografia, e sviluppato con Eave Producers Workshop.
Più che sulla vicenda biografica di Domenico Scandella, detto Menocchio, diminutivo popolare di Domenico (1532-1599), mugnaio friulano di Montreale Valcellina processato e giustiziato per eresia dall'Inquisizione, la pellicola si concentra sul concetto della "verità e del coraggio di difenderla" che è poi il leit-motiv della storia, resa nota dallo storico Carlo Ginzburg nel suo saggio "Il formaggio e i vermi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA