Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 482 (+162) nuovi contagi a fronte di 6.438 tamponi processati - ieri erano stati 2.324, poco più di un terzo di quelli odierni. Salgono i decessi: 20 quelli registrati, 15 più di ieri. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall'inizio della pandemia ammontano in tutto a 15.530, di cui 4.669 a Trieste, 6.180 a Udine, 2.855 a Pordenone e 1.637 a Gorizia, alle quali si aggiungono 189 persone da fuori Regione. I casi attuali di infezione sono 7.950. Salgono a 47 (+1) i pazienti in cura in terapia intensiva e a 336 (+17) i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 476, di cui 236 a Trieste, 120 a Udine, 107 a Pordenone e 13 a Gorizia. I totalmente guariti sono 7.104, i clinicamente guariti 109 e le persone in isolamento 7.458.
Intanto, sulla notizia dell'efficacia del nuovo vaccino messo a punto dall'americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech, il virologo del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) di Trieste, Alessandro Marcello, ha specificato che "il vaccino non è l'unica arma" contro il Covid-19, "non è il Santo Graal" ma "un'arma importante. Bisogna sviluppare farmaci specifici, cosa che stiamo facendo, per trattare persone infette oltre a procedure sanitarie per il management dei pazienti, il testing e il tracciamento. Con questa combinazione di attività conviveremo con il Covid come con altre infezioni". Per tornare a una vita normale, per Marcello "bisognerà aspettare tutto questo inverno. Poi il prossimo anno nei mesi estivi ci sarà un miglioramento come è avvenuto quest'anno. Poi bisognerà affrontare l'inverno successivo. Ma avremo a disposizione più armi".
Dal fronte politico regionale, intanto, è in arrivo un'ordinanza restrittiva in comune tra le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna su temi come la mobilità che potrebbe entrare in vigore da venerdì. Possibili misure di restrizione degli spostamenti tra Comuni o Province e altre limitazioni ad hoc per evitare il passaggio di fascia.
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