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Weissberg, 'le Giornate del Muto sono comunità che si riunisce'

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Weissberg, 'le Giornate del Muto sono comunità che si riunisce'

Presentati 153 titoli, tra cui selezione di film di Harry Piel

PORDENONE, 14 ottobre 2023, 17:08

Redazione ANSA

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"Le Giornate del Cinema Muto non sono solo le proiezioni, sono anche una comunità che si riunisce, dentro e fuori il Teatro Verdi, per discutere e mettere in cantiere sempre nuovi progetti e quest'anno finalmente abbiamo ritrovato anche gli amici più lontani che sono tornati, per esempio, dall'Australia. Possiamo dire di aver recuperato l'energia degli anni pre-pandemia". Con le parole del direttore Jay Weissberg - in continuità alla formula "Welcome home" con cui per tanti anni il direttore emerito David Robinson accoglieva gli ospiti -, si chiude la 42/a edizione del festival di Pordenone.
    Quest'anno è stata ripescata dall'oblio una personalità centrale della cinematografia tedesca degli anni '10 e '20, Harry Piel, uno dei divi europei più conosciuti, il Douglas Fairbanks del Vecchio Continente. Produttore, sceneggiatore, regista, attore, i suoi film pieni di azioni e colpi di scena erano garanzia di successo. Una selezione di otto titoli, in pratica tutti i film sopravvissuti restaurati dal Filmmuseum di Dusseldorf, città natale di Piel, è stata uno dei fiori all'occhiello del festival.
    Sono 153 i titoli presentati fra corto e lungometraggi e quasi un migliaio gli accreditati arrivati a Pordenone da tutto il mondo. A questi numeri si aggiungono i 450 abbonati da 35 Paesi per la sola programmazione online, realizzata in collaborazione con MyMovies, che ha registrato un totale di 4mila presenze.
    Fra gli appassionati arrivati a Pordenone anche i due premi Oscar John Landis e Craig Barron e David Sproxton della Aardman Animation.
    Le Giornate del cinema Muto danno appuntamento dal 5 al 12 ottobre 2024 per la 43/a edizione che avrà una maggiore presenza di film italiani e un focus particolare sul cinema sudamericano.
    A questo proposito, il direttore Jay Weissberg ha confermato i contatti già avviati con gli archivi di Perù, Cile, Argentina, Colombia e Brasile.
   

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