"La visita è sempre un atto
doveroso nel luogo del ricordo, del silenzio incancellabile che
circonda la storia delle foibe, qui trova la sua massima
espressione. La circostanza rende necessario ribadire che
nessuno potrà mai vandalizzare la verità storica". Lo ha detto
il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, al termine di una
visita alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, preso di
mira dai vandali nella notte.
Il ministro ha firmato l'album delle presenze al centro di
documentazione multimediale sottolineando che "nessuno potrà mai
vandalizzare la verità".
"La strada che ci conduce a Nova Gorica oggi gemellata con
Gorizia come capitale europea della cultura - ha osservato - è
una strada di amicizia e concordia, passa da qua. E' anche una
strada di verità: amicizia e concordia nascono dall'assenza del
tragico e dal dovere di una memoria condivisa in armonia tra i
popoli. Nessuno può permettersi di mettere in discussione la
verità della storia e di Basovizza".
Questi atti vandalici, ha commentato, "non sono passi
indietro, sono passi verso il basso, verso l'abisso. Però chi fa
questi passi precipita in un abisso di abiezione e deve
scomparire dal discorso pubblico. Il discorso pubblico deve
parlare la lingua del ricordo, della pace, della memoria,
dell'armonia e della verità". E ancora: "Delle cicatrici si va
orgogliosi ma le ferite non si possono riaprire".
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