Analisi multirischio e metodologie
per la gestione integrata di sistemi complessi, resilienza in
pratica con applicazioni reali, valutazione del rischio in un
contesto multi-pericolo, gestione delle emergenze ed educazione
e comunicazione del rischio. Sono i temi del meeting "Sfide
scientifiche e gestionali per una società resiliente ai rischi
ambientali in un clima che cambia", cominciato oggi che riunisce
esperti del mondo accademico e delle principali compagnie
assicurative per affrontare le sfide legate alla resilienza tra
cambiamenti climatici evidenti.
Durante i tre giorni di lavori, organizzato dall' Istituto
Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs nell'ambito del
progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities
under a Changing Climate), finanziato dal Pnrr, il programma
intende favorire il confronto tra esperti per sviluppare un
approccio integrato per gestire i rischi ambientali.
Con Return si vuole "rafforzare la resilienza delle comunità
a rischi ambientali in clima in cambiamento, con attenzione agli
effetti cumulati causati dalla esposizione a molteplici fonti di
pericolosità", dice Cosimo Solidoro, direttore Oceanografia
dell'Ogs. Si vuole sviluppare metodologie innovative di
monitoraggio e valutazione delle sorgenti di rischio, strategie
di mitigazione e adattamento, basate su evidenze scientifiche e
innovazione tecnologica" dice Solidoro.
Al dibattito partecipa anche il Gruppo Generali, che promuove
partnership pubblico-private e sostiene le istituzioni nel
raggiungimento di questo obiettivo. Generali contribuisce
all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile
e alla riduzione del divario di protezione per le comunità
vulnerabili.
Per Andrea Prota, presidente Fondazione Return, con
"approccio integrato e multidisciplinare possiamo creare
comunità realmente resilienti di fronte alle sfide del
cambiamento climatico".
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