(di Francesco Tamburro) Il latitante Giovanni De Carlo, uomo vicino a Massimo Carminati e stimato anche da un boss della Banda della Magliana come Ernesto Diotallevi, arrestato mentre rientra da un viaggio a Doha nelle stesse ore in cui arrivano le prime ammissioni da parte di una degli arrestati. L'inchiesta "Mafia Capitale" segna un nuovo arresto eccellente: De Carlo, "uno che ha fatto del crimine una scelta di vita" - dice il gip - è un personaggio primario nella cupola romana, un' "ombra", stimato per il suo modo felpato di muoversi nell'economia illecita. Il suo arresto arriva quando dalla seconda tornata degli interrogatori giungono le prime ammissioni. Nadia Cerrito, ex segretaria di Salvatore Buzzi, contabile dell'organizzazione, davanti al gip non nega di aver custodito il registro con la contabilità precisando che le somme annotate erano elargite da Carminati e Buzzi. L'ex dirigente del Servizio programmazione e gestione verde pubblico del comune di Roma Claudio Turella, quello nella cui abitazione sono stati trovati 560 mila euro nascosti in una cassaforte, ha invece respinto le accuse di aver ricevuto soldi dal sodalizio criminale in relazione all'affidamento di appalti. Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere Alessandra Garrone, Emilio Gammuto, Paolo Di Ninno, Giuseppe Mogliani, Emanuela Bugitti e Pierina Chiaravalle. Domani compariranno davanti al gip Riccardo Mancini, uno degli uomini più vicini all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, Carlo Maria Guarany, Claudio Caldarelli, Giovanni Fiscon, Sandro Coltellacci, Cristiano Guarnera e Giovanni De Carlo, mentre le otto persone che hanno ottenuto i domiciliari saranno interrogate tra martedì e mercoledì prossimi.
L'inchiesta giudiziaria prosegue senza sosta. Dopo le perquisizioni ed il sequestro di documentazione fatti il giorno del blitz che ha portato in carcere 37 persone, potrebbero esserci a breve nuovi provvedimenti della procura di Roma.
Perchè tra i cento indagati ci sarebbero imprenditori, dirigenti di enti locali ma soprattutto politici. Tra l'altro, a piazzale Clodio, sono in corso accertamenti per verificare se il sodalizio criminale abbia beneficiato di coperture e di appoggi anche da parte delle forze dell'ordine. L'inchiesta giudiziaria marcia di pari passo con le iniziative del Campidoglio e della Regione Lazio per verificare la regolarità di appalti giudicati dubbi. Al setaccio degli inquirenti, quindi, le gare assegnate dalle due amministrazioni e delle aziende municipalizzate. E anche altri possibili trait d'union tra la cupola e le amministrazioni locali.
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