E' fissato per domani mattina nel carcere di Regina Coeli l'interrogatorio di garanzia per Simone Borgese, l'uomo che ha confessato lo stupro di una tassista la mattina dell'8 maggio scorso. Si tratta del primo atto istruttorio dopo l'interrogatorio svolto domenica in questura durante il quale il trentenne romano ha ammesso le sue responsabilità per quanto avvenuto in una strada sterrata alla periferia di Roma. Borgese risponderà alle domande del gip Flavia Costantini che dovrà decidere sulla convalida dell'arresto sollecitata dal pm Eugenio Albamonte. Intanto oggi in un'intervista al quotidiano La Repubblica la vittima dell'abuso, una romana di 43 anni, ha raccontato la sua drammatica esperienza. "Quell'uomo ha rovinato per sempre la mia esistenza - ha detto - il fatto che ora sia dietro le sbarre è da una parte un sollievo perchè non potrà più fare male ad altre persone, ma quello che ha lasciato in me non passerà mai. Tornerò, comunque, presto a fare il mio lavoro".
Dal canto suo, in un'intervista a Il Tempo, ha fatto sentire la sua voce anche la madre di Borgese. "Mio figlio deve pagare per quello che ha fatto però vi prego di credermi: Simone non è un mostro, è un ragazzo che ha sofferto ma non è cattivo".
Per la donna "Simone non ha avuto una vita facile, è cresciuto con il padre che ci ha lasciato tantissimi debiti. La separazione dalla moglie è stata un trauma: si è sentito abbandonato due volte".
Intanto ad Ostia, ieri sera, ancora paura per una donna che usciva dall'ufficio ed ha subito un tentativo di violenza da parte di un cittadino polacco, arrestato poi dalla polizia. La reazione della vittima, che dopo essere stata aggredita ha dato un morso sulla mano all'uomo, ha permesso l'intervento della polizia che ha bloccato lo straniero.
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