Il Consiglio regionale del Lazio oggi
ha approvato, con 29 favorevoli e 14 contrari, "l'Assestamento
delle previsioni di bilancio 2023-2025", di iniziativa della
Giunta regionale, che fornisce la rappresentazione dei dati
assestati alle previsioni di bilancio del biennio. La proposta
di legge è considerata conforme ai dati definitivi risultanti
dal rendiconto 2022, attualmente all'esame istruttorio della
Corte dei conti, ai fini della relativa parifica, che ci sarà
nel mese di settembre. Come spiegato dall'assessore regionale al
Bilancio, Giancarlo Righini, durante la presentazione all'Aula
del provvedimento, si tratta di una "manovra tecnica a tutti gli
effetti, che fornisce una fotografia del bilancio regionale
approvato a marzo scorso e aggiornato con le variazioni
intercorse in questi mesi, senza alcuna nuova modifica, a saldo
zero". All'articolo quattro, inoltre, sono inseriti anche gli
assestamenti di bilancio di sette enti pubblici dipendenti dalla
Regione su diciassette: Arpa Lazio, DiSCo, Ente Parco naturale
regionale dei Monti Lucretili, Ente Parco naturale regionale
Bracciano Martignano, Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo
e l'innovazione dell'agricoltura), Ente regionale Roma Natura ed
Ente Riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa. Le uniche
novità contenute nella legge approvata oggi sono state
introdotte con alcuni emendamenti dello stesso assessore e
riguardano la soppressione dell'Agenzia regionale di Protezione
civile e dell'Agenzia regionale Spazio Lavoro, con relativo
trasferimento di tutti i compiti e le funzioni alla Direzione
regionale competente in materia di protezione civile e a quella
competente in materia di politiche per l'occupazione. Su questi
due punti, i consiglieri di opposizione hanno espresso forte
contrarietà. Sono intervenuti per dichiarare voto contrario al
provvedimento, i consiglieri: Alessandra Zeppieri (Polo
Progressista), Emanuela Droghei (Pd), Adriano Zuccalà (M5s). A
nome della maggioranza è intervenuto il presidente della
commissione Bilancio, Marco Bertucci (Fratelli d'Italia), per
esprimere il voto favorevole al provvedimento.
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