'Terzo tempo', un testo scritto da
Lidia Ravera con sentimento ma senza retorica, anzi con una nota
e battute ironiche di bell'effetto che vivacizzano il ritmo del
dialogo con al centro un'anziana coppia di coniugi, è stata
l'applauditissima apertura della rassegna Lingua Madre al Teatro
Parioli di Roma, che lunedì vedrà andare in scena, con la regia
di Alvia Reale, 'Secondo Marco e Luca' di Rosa Meduni e Roberto
De Giorgi, già autori del fortunatissimo 'Farà giorno', dieci
anni fa successo con Gianrico Tedeschi, che dopo vari
allestimenti è in tournée da due stagioni con la regia di Piero
Maccarinelli (e arriverà proprio al Parioli dal 31 gennaio).
Lingua Madre, mini rassegna di novità italiane inedite, con
l'icastico e provocatorio sottotitolo 'Il teatro italiano non fa
schifo', vuole essere una precisa risposta all'idea che nel
nostro paese la drammaturgia nazionale, specie nel nuovo
millennio, abbia perso smalto e produttori e programmatori
abbiano ricominciato a pensare che non sia di qualità e non
piaccia al pubblico. L'iniziativa è di Maccarinelli, direttore
artistico del Parioli, che ha coinvolto, oltre alla Ravera e a
Meduni-De Giorgi, anche Giuseppe Manfridi, autore de 'Il
premier', in scena con Gabriele Lavia e Federica Di Martino il
12 febbraio con regia dello stesso Maccarinelli che firma anche
'L'ora nostra' di Sergio Pierattini il 26 febbraio con tra gli
interpreti Emanuele Salce e Francesco Bonomo, tutti che
partecipano su base volontaria "perché crediamo che il teatro
italiano esista e abbia bisogno di questa linfa vitale".
Il divertente e coinvolgente lavoro di Lidia Ravera ha visto
in scena i giovani Francesco Brandi e Maria Chiara Augenti con
Enzo Decaro e Emanuela Giordano, anche coordinatrice della
lettura drammatizzata, bravi e applauditissimi insieme
all'autrice. Si tratta della storia vivace di una vecchia coppia
separata ma incapace di lasciarsi, con lui molto ironico e lei
legata alla vitalità della passata gioventù, alla libertà degli
anni '70 cui aggrapparsi mentre l'età avanza, con un figlio
sarcastico che non sempre li capisce, col quale si scoprirà che
gli affetti, la solidarietà e accettare il presente sono la vera
conquista.
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