"Un detenuto di 40 anni si è
impiccato alla porta della propria cella, a Rebibbia. Aveva
delle fragilità psichiche ma nonostante questo era dietro le
sbarre, senza le Indispensabili e dovute misure di cura e
assistenza. Di fronte a questo che è il 29esimo suicidio
dall'inizio dell'anno in Italia - nel 2024 ce ne sono stati 94 -
a Rebibbia è iniziata una protesta, in particolare nei locali
dell'infermieria: le rivendicazioni sono sacrosante e vanno
ascoltate, subito, perche nelle prigioni in cui ci si ostina a
rinchiudere più persone possibili, aumentando reati e pene e
negando tutela della salute, contatti con l'esterno e pene
alternative, si consuma una barbarie quotidiana degna del
peggior medioevo". Lo dichiara in una nota Andrea Catarci,
Responsabile Ufficio Giubileo delle Persone e Partecipazione di
Roma Capitale.
"Servono provvedimenti immediati per contrastare il
sovraffollamento e in generale la tendenza a delineare una
'società della repressione' che arriva fino a criminalizzare uno
spinello, un rave delle nuove generazioni, un migrante a cui
viene appiccicata l'etichetta di clandestino e che per barriere
linguistiche e culturali spesso vede limitata anche la
possibilità di difesa: un'amnistia ampia per tutti i reati
minori, percorsi esterni e pene alternative per le persone
recluse che non rappresentano un pericolo, rafforzamento degli
interventi finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo che
dà forma concreta al ritorno alla luce e riduce - e spesso
annulla - il rischio di recidiva, eliminazione delle leggi
crea-detenuti come il dl sicurezza, il decreto Caivano, il
decreto rave, la legge Fini-Giovanardi sulle dipendenze e la
Bossi-Fini sulle migrazioni", afferma Catarci.
"È Pasqua, siamo in mezzo all'anno del Giubileo, con la Porta
santa voluta da Papa Francesco proprio a Rebibbia. Non è
resurrezione e rinascita per tutti - conclude - e il pensiero
corre proprio a Rebibbia, Regina Coeli e Casal del Marmo, pezzi
della nostra città fatti di sofferenza e in cerca di una seconda
opportunità nella vita che dobbiamo far entrare davvero tra le
priorità dell'agenda politica, in nome dei diritti e
dell'umanità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA