Dopo il blitz che Greenpeace ha
compiuto stamani presso la centrale Enel della Spezia,
ambientalisti e azienda si sono incontrati per spiegare ciascuno
le proprie ragioni. Da una parte Andrea Boraschi di Greenpeace,
dall'altra Valter Moro, responsabile della centrale della Spezia
e Claudio Fiorentini, responsabile relazioni esterne nord di
Enel.
Enenl ha voluto spiegare a Greenpeace come viene gestito
l'impianto e illustrare gli interventi di miglioramento
ambientale già eseguiti e in programma per i prossimi anni.
Al fine di adempiere a quanto stabilito dal decreto di Aia
(Autorizzazione d'impatto ambientale) rilasciato dal Ministero
dell'ambiente, Enel "sta già realizzando una serie di
investimenti per l'implementazione di tecnologie in grado di
minimizzare le emissione diffuse - si legge in una nota - e
adeguare la centrale ai nuovi e più stringenti limiti ambientali
in vigore nei prossimi anni, nonché migliorare ulteriormente
gli impianti per il trasporto del carbone".
L'azienda spiega che "in un clima costruttivo e di dialogo si
è parlato inoltre di scenari energetici e di produzione di
energia elettrica da fonti fossili e rinnovabili".
Sommozzatori di Enel hanno inoltre recuperato in mare lo
striscione di 100 mq usato dagli attivisti di Greenpeace e
caduto accidentalmente in acqua durate la manifestazione e che
rappresentava un rischio sia alla navigazione, sia alla
gestione delle opere di presa dell'impianto.
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