Il pm Walter Cotugno ha chiesto 10 anni e sei mesi ciascuno per il direttore di macchina Franco Giammoro e il primo ufficiale Lorenzo Repetto imputati nel processo per il crollo della torre piloti nel porto di Genova abbattuta dal cargo Jolly Nero della società Ignazio Messina il 7 maggio 2013.
Nel tremendo impatto morirono nove persone e quattro rimasero ferite.
Le accuse sono concorso in omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni e attentato alla sicurezza dei trasporti, le stesse contestazioni mosse al comandante Roberto Paoloni e ad altre tre persone. Per entrambe il pm ha chiesto la sospensione temporanea dalle funzioni professionali e perpetua dai pubblici uffici. Per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro invece Cotugno ha chiesto otto mesi.
Per lei l'accusa è quella di falso per avere controfirmato la check list di controllo dove si sosteneva che tutti gli apparati della nave erano in regola omettendo di segnalare che il contagiri non funzionava.
Riferendosi agli imputati Giammoro e Repetto il pm Cotugno ha parlato di "mancanze gravissime e inescusabili, di comportamenti ingiustificabili in una saga dell'orrore". Secondo l'accusa, entrambi insieme al comandante Paoloni (per il quale il pm ha chiesto nei giorni scorsi 20 anni e 7 mesi di reclusione) "non avrebbero mantenuto, in assenza di contagiri, un costante e continuo contatto tra plancia e macchina, contatto indispensabile, in particolare tra Giammoro e Repetto, per rendersi conto della ripartenza e dei giri del motore". Il pm afferma che "se fosse stato riavviato il motore probabilmente non saremmo qui a processo. Quel motore, in particolare, partiva un po' come voleva ma vi era una ragionevole probabilità di ripartenza". Poi il pm ha voluto dimostrare l'inattendibilità delle consulenze tecniche della società Messina sull'ipotetica responsabilità dei due rimorchiatori, "anche per il fatto - ha detto Cotugno - di avere trascurato elementi determinanti di cui non è stato tenuto alcun conto. L'ipotetica responsabilità dei comandanti dei due rimorchiatori - ha detto - poco ha a che fare con questo processo. Anche volendo muovere ipotetici addebiti la responsabilità degli imputati di questo processo non cambierebbe".
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