l 25° Suq Festival si chiude con
circa 75 mila presenze e, con il successo, testimonia la voglia
di ritrovarsi, di partecipare in tanti modi all'offerta
artistica e interculturale che il Festival da anni propone,
facendo scoprire tradizioni di tanti paesi e mettendole in
relazione. Quest'anno il bazar è tornato al completo con le
botteghe e le 11 cucine del mondo che sono state prese
d'assalto. Il conteggio dei visitatori si sostanzia, per
difetto, con il numero di stoviglie compostabili in Mater-Bi che
sono state distribuite durante gli 11 giorni di festival:
quest'anno sono state oltre 90mila. Attraverso i social media
sono state raggiunte circa 140mila persone. La rassegna Teatro
del Dialogo ha riscosso l'attenzione della critica e il favore
del pubblico, con quattro tutto esaurito per lo spettacolo di
Andrea Pennacchi "Welcome in Pojanistan" e le tre repliche de
"La Señora" messa in scena dalla Compagnia del Suq. La storia
del Suq è stata raccolta nel libro "Le voci del Suq. Dal 1999
l'intercultura in scena" (Altreconomia) a cura di Giulia Alonzo
e Oliviero Ponte di Pino con Alberto Lasso e Carla Peirolero. Il
Festival è stato realizzato con un budget di circa 150 mila euro
per 11 giorni, 60 eventi, 100 ospiti, 40 paesi rappresentati,
uno staff di 40 persone e 10 i volontari. I contributi pubblici
- alcuni ancora in definizione, quali Comune di Genova e Mic -
coprono il 35% del budget, il resto è dato dalle capacità di Suq
Genova Festival e Teatro Impresa Sociale. "Di questa edizione -
ha detto la direttrice Carla Peirolero - ci resterà la
dimostrazione d'affetto del pubblico, al di là delle presenze
che superano le nostre più rosee previsioni. Il flusso è stato
continuo, dall'apertura alle 16 sino a mezzanotte. Ma è
soprattutto il tipo di pubblico che sempre ci rende orgogliosi,
perché Il Suq rappresenta uno dei pochi luoghi culturali a
essere davvero multiculturale. In un momento in cui si
costruiscono recinti continuiamo a proporre sconfinamenti,
dialogo, convivialità, inclusione, conoscenza. Se avessimo una
sede il nostro lavoro potrebbe continuare tutto l'anno".
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