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30 giugno: Lerner, eredi Msi al Governo, bisogna reagire

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30 giugno: Lerner, eredi Msi al Governo, bisogna reagire

GENOVA, 30 giugno 2023, 20:07

Redazione ANSA

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Corteo Cgil e Anpi ricorda la rivolta del 30 Giugno 1960 contro il congresso del Msi a Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

Corteo Cgil e Anpi ricorda la rivolta del 30 Giugno 1960 contro il congresso del Msi a Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA
Corteo Cgil e Anpi ricorda la rivolta del 30 Giugno 1960 contro il congresso del Msi a Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'Italia è governata da un erede del Msi e del Governo Tambroni, ci brucia questo, è inutile che lo nascondiamo, è una sconfitta cocente sulla quale dobbiamo riflettere, ma riflettere non basta, bisogna reagire". È stato l'appello di Gad Lerner alla manifestazione organizzata a Genova da Cgil e Anpi in occasione dell'anniversario dalla rivolta di piazza del 30 giugno 1960 contro il congresso del partito di Almirante a Genova, rivolta che che portò a manifestazioni di piazza in altre città che portarono alla caduta del Governo Dc di Tambroni che era appoggiato dal Msi. In quei giorni in Italia ci furono 12 morti.
    Circa un migliaio, secondo gli organizzatori, i manifestanti che hanno sfilato in corteo da piazza della Vittoria a piazza De Ferrari e che hanno deposto corone in memoria dei partigiani, dei deportati, di Sandro Pertini e Fulvio Cerofolini.
    "Quando nel novembre scorso due esponenti di FdI, Ignazio La Russa e Isabella Rauti, hanno voluto celebrare l'anniversario dalla fondazione del Msi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrampicandosi sui vetri li giustificò dicendo che il Msi era un pezzo fondamentale del dopoguerra italiano e avrebbe traghettato milioni di italiani sconfitti con la Liberazione nella democrazia. Non è così. - afferma Lerner - Nel dopoguerra lo squadrismo fascista continuò ad attaccare le Camere del Lavoro e le sezioni dei partiti, avendo come riferimento i fascismi in Spagna e Portogallo ed esultando il colpo di Stato dei colonelli in Grecia".
    "Non sono vecchio abbastanza per aver vissuto il 30 giugno del 1960, arrivai a Genova vent'anni dopo, ero in salita Dinegro a lavorare nella redazione de 'Il Lavoro', - ricorda Lerner - in quel momento Sandro Pertini era presidente della Repubblica e Fulvio Cerofolini era sindaco della città". "Facemmo una lunga ricerca per il ventennale del 1980 perché percepivamo che quella data aveva segnato una svolta, il 30 giugno 1960 in questa piazza c'era molta più gente di oggi, nessuno se lo aspettava, nemmeno chi aveva convocato lo sciopero generale e l'Anpi, c'era tensione in città, c'erano le camionette della celere di Padova, ma accanto ai partigiani uomini adulti apparvero dei volti nuovi, i giovani, quelli che oggi scarseggiano in piazza, che da allora furono protagonisti di un grande movimento di progresso sociale nel corso degli anni Sessanta e Settanta, quelli che daranno vita alle conquiste democratiche e sociali dalle quali rischiamo di arretrare. É per questa ragione che il 30 giugno è attuale, all'epoca fu un passaggio di testimone".
   

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