"Qualche preoccupazione la debbo
esprimere. La stampa è un presidio di democrazia. Ma lasciare
alla stampa l'onere di riassumere un provvedimento è pericoloso
anche in termini di manipolazione. E non fa bene al dibattito
democratico. Così il procuratore capo di Genova Nicola Piacente
nel corso di "Cronaca di un anno di Cronaca", realizzato dal
consiglio direttivo del Gruppo Cronisti Liguri. Il capo dei pm
genovesi ha espresso le sue perplessità sul decreto legislativo
approvato dal governo e che prevede il divieto di pubblicazione
delle ordinanze.
"Un presidio di democrazia - continua Piacente - è connotato
dalla possibilità di divulgare ciò che per legge è divulgabile
ed è divulgabile ciò che la parte è venuta a conoscere. Forse è
il momento in cui anche gli uffici giudicanti siano messi in
grado di emettere comunicati che spieghino perché un'ordinanza è
stata emessa e una sentenza pronunciata".
Critiche anche da parte di Alessandra Costante, segretaria
generale della Fnsi. "Potere pubblicare le carte è importante -
spiega Costante - perché si può dare una informazione completa.
Con la legge bavaglio l'informazione perde mordente e perde il
suo ruolo nei confronti dei cittadini. E' una ferita
direttamente all'articolo 21 della Costituzione, è un vulnus per
i cittadini. In quale paese civile e libero gli atti sono
secretati?". Anche Tommaso Fregatti, presidente del Gruppo
cronisti sottolinea come "fare riassunti di atti giudiziari sarà
un grosso problema perché si rischia di arrivare a una
interpretazione degli atti stessi".
Nel corso dell'evento sono stati premiati i cronisti Michele
Varì, Erica Manna e Fabio Canessa, oltre alla dirigente della
polizia stradale Paola Zappavigna. E' stato presentato il canale
Telegram dei vigili del fuoco per comunicare le notizie. Infine
sono stati ricordati i 200 anni dello storico quotidiano
Corriere Mercantile. All'evento hanno partecipato, tra gli
altri, il questore Silvia Burdese, il generale di brigata
Claudio Lunardo, comandante Legione carabinieri Liguria, Igor
Magni, segretario generale Camera del Lavoro di Genova e
Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria.
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