Ancora un rinvio dell'udienza
preliminare per la morte del manager musicale Vincenzo Spera,
travolto e ucciso da un ragazzo di 18 anni a bordo di uno
scooter due anni fa nel quartiere Castelletto a Genova. Questa
volta a determinare lo slittamento è stata la decisione della
Consap, la Concessionaria servizi assicurativi pubblici, di non
"sottoscrivere" il risarcimento alla famiglia di Spera.
I legali della moglie e figli del manager (gli avvocati
Cesare e Francesca Manzitti) e quelli del ragazzo (avvocati
Nicola Scodnik e Carlo Contu) avevano trovato nelle scorse
settimane un accordo sulla cifra per il risarcimento ottenendo
l'ok anche da Reale Mutua, l'assicurazione incaricata dalla
Consap. All'udienza di oggi, la giudice Carla Pastorini non ha
potuto fare altro che verbalizzare il passo indietro della
Concessionaria e rinviare al 12 giugno. Per quella data si
potrebbe trovare un nuovo accordo. In ogni caso il ragazzo, per
quella data, chiederà un rito alternativo: il patteggiamento o
l'abbreviato.
Lo studente quella sera stava andando all'allenamento di
calcio sullo scooter. A causa della scarsa visibilità per la
pioggia non aveva visto Spera attraversare in corso Magenta. Il
pubblico ministero Patrizia Petruzziello aveva fatto fare una
perizia all'ingegnere Marco Sartini. Dalla consulenza tecnica
era emerso che lo scooter su cui viaggiava il ragazzo "andava a
una velocità adeguata". L'esperto aveva anche valutato la
presenza di buche sull'asfalto e di un albero che poteva
intralciare la visuale. Ma anche questi elementi sarebbero stati
esclusi come possibili concause dell'incidente. Spera venne
soccorso dal personale del 118, con l'automedica, e portato
all'ospedale San Martino. Le sue condizioni erano apparse subito
drammatiche ed era morto nella notte. Lo studente aveva preso la
moto del papà che però non era in regola con l'assicurazione per
un errore nell'inserimento della data di inizio della polizza.
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