"Nel mio ruolo di vicesindaco del
Comune di Genova è chiaro che esprimo dispiacere per quello che
è accaduto, perché la città di Genova merita un grande calcio".
Così, a margine di una conferenza stampa, il vice sindaco
facente funzione e candidato del centrodestra, Pietro Piciocchi,
commenta la retrocessione della Sampdoria in C.
"Pensare di strumentalizzare quello che sta succedendo in
queste ore per rivolgermi un attacco politico sull'operazione
stadio lo trovo francamente sconvolgente, ancora una volta la
dimostrazione di affermazioni che vengono rese senza attenzione.
senza ponderazione e senza nemmeno conoscere il progetto, perché
io poi mi domando se Salis abbia mai letto l'accordo che è stato
firmato tra CDS, Genoa Sampdoria, quali sono le clausole, quali
sono le garanzie" ha aggiunto Piciocchi rispondendo alla
candidata del centrosinistra Silvia Salis che ha detto che:
"anche alla luce dei fatti di oggi, sia evidente come sia una
garanzia che lo stadio sia di proprietà comunale", chiedendo la
revisione del progetto.
"Io dico che una città che vuole un grande calcio ha bisogno
di un grande stadio - ha detto Piciocchi - e quindi, a maggior
ragione, porteremo avanti il progetto dello stadio. Si è sempre
detto con le società di calcio che indipendentemente da quelle
che sarebbe state i loro risultati nei campionati, questo
progetto sarebbe proseguito perché sono anzitutto le società ad
averne bisogno e Salis invece di continuare a demonizzare tutto
quello che il centrodestra ha fatto dovrebbe, una buona volta,
dire quali sono le alternative. A me va bene che dica che vuole
fare lo stadio con i soldi pubblici, ma deve dire dove li
prende. Noi ci siamo confrontati sulla questione di Firenze, che
non è un modello perché è un grande pasticcio che hanno
combinato Nardella e soci, che devono ringraziare il governo di
centrodestra che ci ha messo una pezza con un decreto legge il
mese scorso. Il ministro Abodi è stato lapidario e ha detto che
in Italia, secondo la legge, gli stadi non si fanno con i soldi
pubblici. Il pubblico può intervenire ma in misura marginale. E
io ribadisco che non intendo fare indebitare i cittadini
genovesi per il rifacimento dello stadio. Se Salis pensa di fare
un mutuo di 160-180 milioni di euro, dovrà scontrarsi con i
revisori e i servizi finanziari che le diranno che il Comune non
ha questo tipo di capacità di indebitarsi, e dovrà dire ai
cittadini genovesi che li caricherà per i prossimi 20-30 anni di
un debito".
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