Lanterne, candele, mimose e
palloncini per ricordare Libanny e suo figlio Denzel, uccisi lo
scorso 3 marzo a Milano dal padre di un amichetto del piccolo,
dopo che la madre ne aveva rifiutato le avances. Questa sera,
nella giornata della festa della donna - che il Comune di Milano
ha voluto dedicare proprio a Libanny e Denzel - il quartiere
dove era cresciuta ha voluto ricordare lei e il suo bambino con
una fiaccolata cui hanno preso parte oltre trecento persone.
Una cerimonia silenziosa, partita intorno alle 21 dal
condominio di via Inganni 64, dove vivono i genitori di Libanny
e dove lei stessa abitava prima di trasferirsi nell'appartamento
di via Segneri, lo scorso novembre, con il figlio, che
frequentava la scuola materna vicino a casa dei nonni, dove la
ventinovenne dominicana ha conosciuto quello che poi sarebbe
diventato il suo assassino, Victor Hugo Menjivar Gomez, ora
accusato di duplice omicidio e violenza sessuale. Ma questa sera
in via Inganni non c'è stato spazio per lui, ma solo per il
ricordo di Libanny, dolce e timida, e del piccolo Denzel, che
avrebbe compiuto 4 anni a giugno. Per loro gli abitanti del
quartiere Giambellino hanno messo delle candele alle finestre e
hanno sfilato silenziosamente, chi con un palloncino, chi con un
cero, chi con un ramo di mimosa, fino alla vicina chiesa di San
Giovanni Battista alla Creta. Di fronte alla chiesa sono state
fatte volare una lanterna rosa e una bianca, ma anche tanti
palloncini. Poi è stato il momento del ricordo della famiglia,
che ha ringraziato tutti quelli che le sono stati vicini in
questi giorni terribili.
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