"Sono molto amareggiato e addolorato
dalla morte di Vicini, persona affettuosa e mite. Un vero
gentiluomo. E' una notizia che non avrei mai voluto ricevere".
Così Giuseppe Giannini, regista della Nazionale guidata dal ct
Azeglio Vicini ai Mondiali del 1990, parlando all'Ansa. "Anche
per gli altri miei colleghi è stata una persona fondamentale,
molto umana, sempre pronta ad aiutarti, disponibile e in grado
di trasmetterti grande passione - aggiunge -. Quella Nazionale
aveva spirito. Riuscì a trasformare un gruppo di talenti in
gruppo. Non mi ha mai chiamato per nome, né per cognome: mi
chiamava semplicemente 'Principe' e questo per me era un
attestato di stima".
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