Viene interrogato oggi in Procura a Milano l'imprenditore del web Alberto Genovese, nei cui confronti l'aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno chiuso a luglio le indagini per due casi di violenze sessuali, tra il capoluogo lombardo e Ibiza, ai danni di due ragazze stordite con mix di droghe.
L'interrogatorio è l'ultimo passaggio dopo la chiusura dell'inchiesta (due giorni fa è stata sentita anche l'ex fidanzata indagata per il caso di Ibiza) e poi gli inquirenti chiederanno il rinvio a giudizio. Poi, spetterà a Genovese scegliere se chiedere il rito abbreviato o andare a processo ordinario.
Genovese, da luglio ai domiciliari per proseguire un percorso di disintossicazione in una casa di cura, già in altri interrogatori in fase di indagini si è sempre difeso dalle accuse, parlando in sostanza di rapporti 'estremi' con uso di cocaina e ketamina ma consensuali, mentre per i pm le ragazze erano state drogate a tal punto da essere incoscienti.
L'ex fondatore di diverse start up digitali è accusato di violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacenti e lesioni per il caso del 10 ottobre scorso quando l'imprenditore, al termine di un festino nel suo attico di lusso con vista sul Duomo, avrebbe abusato per ore di una 18enne, che lo ha denunciato facendo scattare le indagini della squadra Mobile. E' stato arrestato il 6 novembre. In più, Genovese, difeso dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari, risponde dell'accusa di aver stuprato, stavolta assieme alla fidanzata, una modella di 23 anni a Ibiza il 10 luglio 2020, sempre dopo averle fatto assumere cocaina e ketamina. Per questa vicenda ha ricevuto una seconda ordinanza a febbraio. Di recente Genovese ha subito pure un sequestro da 4,3 milioni per reati fiscali.
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