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'Stabat mater', il rito che fa suonare le chiese

'Stabat mater', il rito che fa suonare le chiese

La "Creazione per sei voci e un Duomo" per superare il dolore

MILANO, 09 aprile 2022, 18:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Chiudete gli occhi e lasciatevi guidare, attraversare dal suono che si muove intorno a voi': è l'invito dello 'Stabat mater', una "creazione per sei voci e un Duomo" di Antonella Talamonti e Faber Teater, andato in scena nella chiesa dei santi Giovanni Battista e Paolo a Milano.
    Ha la potenza del rito questo spettacolo che affonda nella tradizione della settimana santa e avvolge i sensi come un bagno sonoro, rendendo gli spettatori protagonisti di un processo trasformativo. É stato concepito e scritto da Antonella Talamonti per i sei attori cantanti del Faber Teater usando lingue e dialetti diversi. Dal 2016 è un progetto itinerante che mette in suono spazi sacri molto diversi tra loro. Durante l'esecuzione i cantanti /attori - cappotti lunghi e sguardi ieratici - si posizionano nei vari spazi delle chiese, dall'abside alle cappelle. Il suono si muove intorno agli spettatori, svelando le voci segrete delle chiese, in una sorta di visita guidata dall'udito che si conclude con una processione finale. Tutto ciò "per mettere le persone - spiega l'autrice - in condizione di osservare il mondo attraverso il suono, facendo i conti con quali sensazioni, immagini, emozioni si aprono al di là del senso delle parole, perché ciò che mi interessa è mettere le persone in grado di fare un'esperienza di sé". Un'esperienza resa possibile dallo stesso rito che, "con il suo ordine implicito, funziona quando è condiviso e ti permette la tranquillità di lasciare andare. La cosa terribile della morte - sottolinea Talamonti - è che ti scalza via dal mondo, è talmente scandaloso che ti fa venire la crisi della presenza, per ristabilirla le culture hanno riti magico-religiosi, il rito ti permette di tornare a casa, di tornare a te, sentendo il tuo dolore e sentendo che gli altri ti sorreggono, non per buona volontà, ma perché si cammina e si piange insieme, fino alla Pasqua, la catarsi che ti permette di riaffermare la tua presenza al mondo". Un rito "che si appoggia su conoscenza cattolica ma - conclude Talamonti - è un pensiero laico che appartiene a tutti" e di cui si potrà fare esperienza l'8 maggio a Lugnano in Teverina (Terni) e il 15 maggio a Casalborgone (Torino).
   

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