'Chiudete gli occhi e lasciatevi
guidare, attraversare dal suono che si muove intorno a voi': è
l'invito dello 'Stabat mater', una "creazione per sei voci e un
Duomo" di Antonella Talamonti e Faber Teater, andato in scena
nella chiesa dei santi Giovanni Battista e Paolo a Milano.
Ha la potenza del rito questo spettacolo che affonda nella
tradizione della settimana santa e avvolge i sensi come un
bagno sonoro, rendendo gli spettatori protagonisti di un
processo trasformativo. É stato concepito e scritto da Antonella
Talamonti per i sei attori cantanti del Faber Teater usando
lingue e dialetti diversi. Dal 2016 è un progetto itinerante che
mette in suono spazi sacri molto diversi tra loro. Durante
l'esecuzione i cantanti /attori - cappotti lunghi e sguardi
ieratici - si posizionano nei vari spazi delle chiese,
dall'abside alle cappelle. Il suono si muove intorno agli
spettatori, svelando le voci segrete delle chiese, in una sorta
di visita guidata dall'udito che si conclude con una processione
finale. Tutto ciò "per mettere le persone - spiega l'autrice -
in condizione di osservare il mondo attraverso il suono, facendo
i conti con quali sensazioni, immagini, emozioni si aprono al di
là del senso delle parole, perché ciò che mi interessa è mettere
le persone in grado di fare un'esperienza di sé". Un'esperienza
resa possibile dallo stesso rito che, "con il suo ordine
implicito, funziona quando è condiviso e ti permette la
tranquillità di lasciare andare. La cosa terribile della morte -
sottolinea Talamonti - è che ti scalza via dal mondo, è talmente
scandaloso che ti fa venire la crisi della presenza, per
ristabilirla le culture hanno riti magico-religiosi, il rito ti
permette di tornare a casa, di tornare a te, sentendo il tuo
dolore e sentendo che gli altri ti sorreggono, non per buona
volontà, ma perché si cammina e si piange insieme, fino alla
Pasqua, la catarsi che ti permette di riaffermare la tua
presenza al mondo". Un rito "che si appoggia su conoscenza
cattolica ma - conclude Talamonti - è un pensiero laico che
appartiene a tutti" e di cui si potrà fare esperienza l'8 maggio
a Lugnano in Teverina (Terni) e il 15 maggio a Casalborgone
(Torino).
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