Internazionalità e sostenibilità
sono i due temi che guideranno la 92a Fiera del Tartufo Bianco
d'Alba, che alzerà il sipario l'8 ottobre. 92 anni al passo con
i tempi e con un mercato sempre più globalizzato che oggi vede
il ' Tuber magnatum Pico' varcare le frontiere dei cinque
continenti per giungere sulle tavole gourmet. Le principali
novità sono state al centro della presentazione a Milano, presso
la sede Microsoft.
La produzione del Basso Piemonte è la punta di diamante di
un'Italia che è ai vertici qualitativi per la produzione dei
ricercati funghi ipogei e che lo scorso anno si è festeggiato un
aumento record dell'export di tartufi (nel complesso delle
tipologie) pari al +44%.
La Fiera di Alba sarà visitabile tutti i weekend il sabato e la
domenica, con l'apertura straordinaria di lunedì 31 ottobre e
martedì 1° novembre: tema trasfersale della kermesse sarà "Time
is up", ovvero "il tempo è scaduto", con riferimento alla
necessità di intervenire per arrestare il cambiamento climatico,
di cui i tartufi stessi sono preziosi indicatori.
Si parlerà anche di "cucina ambientale" con i "game changer"
individuati per quest'anno, ovvero gli chef Chiara Pavan e
Francesco Brutto, del ristorante Venissa, sull'isola lagunare di
Mazorbo (Venezia), dove firmano una cucina sostenibile e
d'avanguardia. La Fiera del Tartufo Bianco vede quest'anno anche
un collegamento con la Global Conference on Wine Tourism, in
programma a settembre con diversi eventi e intrecci con il mondo
di un'enologia che, per Alba e il Piemonte, costituisce un altro
segmento fortemente identitario. Tanto Piemonte ma anche un
richiamo transalpino, con la presenza in fiera dei vini di
Borgogna nel weekend dal 25 al 27 novembre. Altri collegamenti
vi saranno con cultura e lettura, nel
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