Cosa succederà alle prossime Europee? L'Italia continuerà a essere l'unico Paese in cui sulla scheda elettorale non ci sarà un simbolo socialista? Se lo chiede, nel numero di settembre-ottobre, Critica Sociale, la storica rivista del socialismo italiano fondata da Filippo Turati nel 1891 e riportata in vita un anno fa con la condirezione di Massimiliano Amato e il coordinamento scientifico di Giovanni Scirocco.
L'editoriale di apertura è
affidato a Roberto Biscardini, mentre Paolo Borioni analizza lo
stato di salute del socialismo europeo.
Divisa in otto sezioni, Critica Sociale affronta in questo
numero tutti i temi più caldi dell'attualità politica e
sindacale.
Dalle prospettive della guerra in Ucraina, analizzate
da Alberto Benzoni, ai delicati equilibri geopolitici che si
vanno creando in Africa, con un articolo di Giorgio Pagano. Dal
ritorno della questione operaia - con gli interventi di Giovanni
Cartosio, Sergio Simone e Enrico Cerrini - ai nodi
dell'autonomia differenziata, nell'analisi di Maria Agostina
Cabiddu, e delle tentazioni presidenzialiste, al centro di un
saggio critico di Valerio Strinati.
Ampia la sezione dedicata alla memoria, aperta da un
intervento di Federico Fornaro su Giacomo Matteotti che inaugura
una serie di iniziative della rivista in previsione del
centenario dell'uccisione del deputato socialista e prosegue con
un saggio di Valdo Spini sull'europeismo di Altiero Spinelli e
uno di Giuseppe Giudice sull'ecosocialismo di Riccardo Lombardi.
In questo numero, la Critica torna anche sulla figura del poeta
Rocco Scotellaro con tre saggi firmati da Gianni Pittella,
Filippo La Porta e da Massimiliano Amato.
Non manca, infine, la terza puntata della riflessione
storiografica che Beppe Sarno (editore della nuova Critica) sta
dedicando alla figura dell'anarchico russo Piotr Kroptkin. Il
numero di settembre-ottobre ospita anche analisi, saggi e
recensioni di Giacomo Colaprice, Giovanni Scirocco, Jacopo
Perazzoli, Andrea Quattromini e Giuseppe Foscari.
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