Dopo i tormentoni estivi, arrivano
le hit autunnali: Davide Van De Sfroos ha inciso un album che
promette di essere in tono con la stagione, fin dal titolo
'Manoglia', ovvero magnolia, l'albero che si trova al centro del
paese in cui è cresciuto il cantautore laghé.
Album acustico con 11 tracce che spaziano fra generi diversi,
dai suoni esotici di Shandeme, al jazzato di Farsi, agli echi
western di La canzone che non c'è. "Non c'era l'urgenza di fare
un disco adesso. E' appena uscito quello del live" ha raccontato
Davide, ma da tanto pensava a fare un disco acustico "e mi son
detto sì, lo facciamo". Dopo il rumore di batterie e chitarre
elettriche del tour estivo, quello dell'acufele (malattia
professionale per i musicisti) era il momento del "silenzio" o
meglio del "sussurro". Ne è uscito un album con temi "autunnali,
legati alla natura, a immagini di famiglia come 'Zia Nora'", una
"antropologia del sussurro, libero di spaziare fra generi".
Il cuore di questo lavoro è Manoglia, la magnolia che - al
centro del paese - ha visto il tempo scorrere. "L'albero c'è
ancora. Le foglie sono il suo pensiero su cosa c'è stato", una
metafora in qualche modo "dell'essere custodi di un certo modo
di ricordare, consapevoli da dove si viene e dove si era".
L'album sarà pubblicato solo in formato fisico e in download
digitale ma non in streaming, decisione presa con il suo
management e con la casa discografica BMG perché le piattaforme
streaming, ha spiegato, "sono sempre più orientate a supportare
e promuovere musica di artisti che suonano generi diversi dal
mio. Confortato anche dal successo del disco del mio amico
Guccini, che non fu pubblicato in streaming, abbiamo deciso di
seguire la stessa strategia"
Manoglia diventerà anche un tour nei teatri, con ospiti a
sorpresa nelle diverse tappe. In attesa dell'annuncio delle date
c'è già un primo appuntamento al Tam Teatro degli Arcimboldi di
Milano il 29 febbraio "la data del giorno che non c'è".
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