Domani i dipendenti del Trasporto
pubblico locale (Tpl) potranno scioperare a livello nazionale
solo 4 ore, dalle 9 alle 13, come deciso dall'ordinanza del
ministro Matteo Salvini che ha ridotto l'astensione - indetta da
Cub, Cobas, Adl Cobas, Al Cobas e Sgb - prevista inizialmente
per 24 ore. Il Tar del Lazio ha infatti - rende noto Cub
Trasporti - respinto il ricorso d'urgenza dei sindacati di base
rimandando "la trattazione del tema al 10 gennaio".
Secondo il segretario nazionale della Cub Trasporti, Antonio
Amoroso, la decisione del Tribunale amministrativo "è
pretestuosa e infondata perché comprime un diritto
costituzionalmente tutelato, cioè la libertà di scioperare dei
lavoratori in questo caso a difesa dei salari, della sicurezza
degli auto-ferrotranvieri e dei viaggiatori. Ancora una volta
vengono cancellati i diritti dei lavoratori".
Tra l'altro, contesta la Cub, il Tar sostiene che via sia
"una particolare condizione di pericolo a causa delle avversità
atmosferiche" e vi sia "un maggior aumento della mobilità non
dettata da esigenze lavorative". Cioè, "traduce" la Cub, "la
corsa agli acquisti natalizi".
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