Ieri Riccardo Chailly, il 29
gennaio Daniel Barenboim: la Filarmonica della Scala ha
inaugurato la sua quarantaduesima stagione che riunisce insieme
alcuni dei maestri 'di casa' fra cui Myung-Whun Chung e Fabio
Luisi.
Chailly, che ne è direttore principale, ha scelto per
l'apertura un concerto impegnativo ed emozionante, tutto
dedicato alla musica francese del Novecento.
Più che impegnativo il brano iniziale Et expecto
resurrectionem mortorum, composto per fiati e percussioni nel
1965 da Olivier Messiaen nel 1965 che lo ha dedicato alle
vittime delle due guerre mondiali. Suono potente e drammatico
(il compositore raccomandava di eseguirlo all'aperto in alta
montagna) che si chiude con una speranza di resurrezione nel
finale e in cui finora Chailly non aveva mai diretto l'orchestra
milanese. Brano assolutamente attuale con i conflitti in corso.
A 'guadare' i musicisti verso Ravel è Un barque sur l'océan,
finora mai eseguito dalla Filarmonica, per proseguire con le due
suites di Daphnis et Chloé vero "incanto sonoro" secondo il
maestro e anche secondo il pubblico dove sedevano fra gli altri
la senatrice a vita Liliana Segre, il presidente Mediaset Fedele
Confalonieri e Marcello Dell'Utri. Oggi il programma sarà
ripetuto al Lac di Lugano.
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