C'era una volta un lobbista, bravo e 'potente'.
Un personaggio verosimile, anche se non è mai
esistito, che è il protagonista de 'Il lobbista' (Laurana
Editore, 232 pagine), primo romanzo del giornalista e socio
editore di Affaritaliani.it Fabio Massa ambientato in una Milano
cinica e spietata, nella quale il denaro circola senza limiti.
Il lobbista, con un'ironia che sfocia nel sarcasmo e nel
dileggio, si muove a suo agio in un mondo fatto di giochi
sporchi, infamie giornalistiche, avvenimenti tanto scandalosi da
risultare ridicoli.
E racconta la sua storia piena di intrecci, uno incastrato
nell'altro, come una matrioska, in una vicenda che ha come
sfondo il capoluogo lombardo, i suoi hotel, i suoi grattacieli e
i suoi potenti e manager, irreprensibili alla luce del giorno,
più opachi e ambigui nell'atmosfera seducente dei ristoranti
stellati.
Un intrigo tra i palazzi, che inizia e si conclude in una
estate caldissima di Milano.
Il libro non è un saggio, spiega
Massa, bensì un romanzo. "I romanzi raccontano la realtà, ma non
sono la realtà. È un libro tutto falso? Assolutamente no -
aggiunge l'autore -. Gli esperti delle cose segrete della nostra
città, nell'incrocio con Roma, riconosceranno personaggi e
avvenimenti laterali, gli aneddoti che ogni libro possiede al di
fuori della trama principale. Ne riconosceranno alcuni,
quantomeno, e romanzati".
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