Livanova, la multinazionale che ha inglobato Sorin (ex Snia), dovrà risarcire 250 milioni di euro al Comune di Brescia per l'inquinamento della Caffaro, sito di interesse nazionale alle porte della città lombarda. Lo ha deciso la Cassazione.
"Una notizia importante che innanzitutto ribadisce un concetto fondamentale, ma non scontato: chi inquina paga - commenta il sindaco di Brescia, Laura Castelletti - chiederò al ministero un Tavolo operativo per valutare, insieme anche a Regione, qual è il modo migliore per garantire questi fondi alla nostra città".
In serata arriva però la precisazione della LivaNova: "Nessuna decisione è stata ancora presa dalla Corte di Cassazione sulla controversia riguardante Snia". Il 26 febbraio 2025, aggiunge la multinazionale, "si è tenuta solo un'udienza nel corso della quale non è stata emessa alcuna sentenza", sostiene l'azienda, che "rimane pertanto ancora in attesa di una decisione da parte della Suprema Corte". Nel frattempo, "continuerà a operare con responsabilità e trasparenza, nel rispetto delle normative vigenti e con l'obiettivo di contribuire positivamente alle comunità in cui opera".
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