Dall'Everest, il tetto del mondo,
al Monte Bianco, la cima più alta d'Europa, la crisi climatica
corre veloce tra i ghiacciai. Negli ultimi vent'anni hanno perso
il 5,4% della loro massa, una riduzione pari a circa 6.558
miliardi di tonnellate. L'area più colpita è l'Europa Centrale,
con Alpi e Pirenei, dove le montagne si stanno riscaldando a una
velocità doppia rispetto al resto del mondo e la riduzione del
ghiaccio è stata del 39%. Per questo motivo, alla vigilia della
Giornata internazionale dei ghiacciai, è stato presentato
all'Università Statale di Milano il Manifesto europeo per i
ghiacciai, un insieme di azioni comuni per garantire un futuro
sostenibile ai corpi glaciali e alle comunità che da essi
dipendono.
A indicare la bussola da seguire sono il Club Alpino
Italiano, il Comitato Glaciologico Italiano, la Commissione
internazionale per la protezione delle Alpi, l'Unione delle
Associazioni di Alpinismo e Legambiente. Insieme a loro un
network di 60 firmatari tra Ong, enti di ricerca e altre
organizzazioni. Sono due i pilastri al centro del manifesto: la
riduzione delle emissioni di gas serra, limitando il
riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli
preindustriali, e più azioni di adattamento agli impatti dei
cambiamenti climatici sui ghiacciai che prevedono, tra l'altro,
una governance europea dei ghiacciai e delle risorse di alta
quota; una maggiore cooperazione internazionale tra ricercatori,
società civile e istituzioni; campagne di informazione e
sensibilizzazione tra i punti chiave al centro del documento.
"La sfida è enorme, ma il tempo per agire è ora - dichiarano i
promotori - Solo attraverso una collaborazione efficace e un
impegno condiviso sarà possibile garantire un futuro sostenibile
per i ghiacciai e per le comunità che da essi dipendono".
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