Antifascista, attiva nel movimento Giustizia e Libertà e nella Resistenza a fianco di quello che sarà il suo compagno, Emilio Lussu, 'mister Mill', scrittrice, poetessa, viaggiatrice, madre, donna. Le varie 'vite' di Joyce Lussu, elencate non nell'ordine e per difetto, tornano in uno spettacolo a lei dedicato a cura e con Rosetta Martellini, accompagnata da Andrea Mei alla tastiera e fisarmonica, al teatro comunale di Porto San Giorgio (Fermo).
'Capelli al vento' il titolo, che nasce da un'affermazione della madre di Joyce: "Nascondere la testa è in ogni civiltà simbolo di soggezione, la donna libera porta i capelli al vento!" In scena 86 fiori, tanti quanti gli anni da lei trascorsi su questa terra, densi di passioni, amori, sfide, battaglie. Lo spettacolo racconta di lei bambina di 9 anni che a Firenze viene picchiata da uno squadrista perché scrive sui muri "Viva la repubblica"; della donna che conquista - e non solo per la sua sfolgorante bellezza - lo scapolo irriducibile, Emilio. Di Joyce che riceve la medaglia d'argento al valor militare e imbarazza il generale che gliela appunta al florido petto; di lei che tiene comizi; interpreta il poeta turco Nazim Hikmet; scrive di donne e di Sibille e a 80 anni si divide tra la cura delle sue ortensie e viaggi in Tir. E per la sua morte consiglia: "Non ci sarà bisogno di piangere, sono vecchia e la mia vita l'ho vissuta come l'ho voluta io. Nessuno me l'ha imposta. Ho lottato e mi sono difesa come un leone". Al pubblico saranno donate tre foto, che la ritraggono in momenti e modi diversi, e che lo spettatore potrà tenere come ricordo. La musica, composta e eseguita dal vivo da Andrea Mei, spazia dai toni melodici a quelli popolari, toccando anche ritmi etnici, dall'Africa alla Turchia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA