(ANSA) - Le Marche cavalcano l'onda lunga di Matteo Renzi alle europee. Il Pd conquista il 45,4% (361.463 voti) e torna ad essere il primo partito della regione, doppiando il Movimento 5 Stelle, che scende al 24,5% (194.927 voti). Nel 2013, alle elezioni per la Camera dei deputati, M5S era il primo partito, con il 32,1% dei consensi contro il 27,7% del Pd. Nettamente distanziati gli altri: Forza Italia (104.654 voti) si ferma al 13,2%, superano la soglia del 4% Fratelli d'Italia-An (4,1%), l'Altra Europa con Tsipras (4,1%), mentre Ncd-Udc si arena al 3,7%, la Lega Nord al 2,7%. Sotto l'1% i Verdi Europei-Green Italia (0,8%, l'Italia dei Valori (0,7%), Scelta Europea (0,5%) e la lista Io cambio (0,2%).
Nonostante il calo nell'affluenza (65,59% gli elettori alle urne contro il 73,84% del 2009), il Pd torna alla ribalta con un exploit "firmato" Renzi, che avrà riflessi tutti da valutare sullo scenario politico regionale e in particolare in vista delle regionali del 2015. E se il vice presidente del Pd e candidato sindaco di Pesaro Matteo Ricci rilancia sulle riforme a livello nazionale ("voglio vedere chi si metterà di traverso"), il segretario regionale del partito Francesco Comi parla di "un risultato storico che premia la politica del fare e punisce la politica del solo criticare, la proposta vince sulla protesta". Con un altro dato positivo a bilancio: l'affermazione della candidata marchigiana Manuela Bora. Un successo che potrebbe essere indice di una ritrovata compattezza del Pd, dopo le polemiche hanno accompagnato la designazione di Comi come segretario regionale.
Il governatore Gian Mario Spacca parla di "un risultato molto positivo che premia anche nelle Marche le scelte di responsabilità e di stabilità. E' il riconoscimento di un progetto di riformismo responsabile che mira a dare risposte concrete ai cittadini in un momento straordinario di difficoltà". E quindi è anche la "conferma della sintonia tra la comunità regionale e il progetto di governo delle Marche". Il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi ribadisce che si tratta un successo tutto ascrivibile al premier: "Ha vinto il 'Pdr', il Partito Democratico di Renzi", è stata premiata quella linea, seguita "con coerenza e coraggio, fin dalle primarie contro Bersani, di parlare a tutti gli italiani e non solo agli iscritti o simpatizzanti del Pd", andando a pescare in altri bacini elettorali.
Gli altri si leccano le ferite: il coordinatore regionale di Fi sen. Remigio Ceroni ringrazia "tutti i candidati, i militanti e i 100 mila eroi che ci hanno votato". Nel Movimento 5 Stelle spicca Fabio Bottiglieri, con 6.305 preferenze. Il segretario regionale di Ncd Giacomo Bugaro non nasconde l'insoddisfazione non solo per il risultato degli alfaniani (anche se il candidato marchigiano di Ndc-Udc Italo D'Angelo ha raccolto 3.643 voti), ma "di tutta l'area moderata che evidente va ripensata". "Il rinnovamento avviato da Renzi nel suo partito - sottolinea - deve farci riflettere anche nel nostro".
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