"Il nostro impegno istituzionale
deve essere diretto sul cambiamento culturale, lavorando
soprattutto con le nuove generazioni". Così la presidente della
Commissione regionale Pari Opportunità Meri Marziali, nel corso
della seduta aperta sulla violenza contro le donne. Tra le
criticità, il fatto che "le reti antiviolenza non coprono
l'intero territorio regionale e ci sono realtà ben avviate e
realtà dove non c'è nulla". "Dobbiamo lavorare insieme affinché
ogni zona del territorio possa essere coperta da questi servizi.
Dobbiamo mettere le donne nella condizione di denunciare le
violenze, ma anche metterle nella condizioni di sicurezza". Il
Procuratore della Repubblica di Ancona Elisabetta Melotti e la
psicologa e criminologa Margherita Carlini hanno parlato del
protocollo firmati in Prefettura nel 2016, "un punto di partenza
- ha detto la Melotti -, che richiede verifiche e aggiornamenti
costanti". Il magistrato e la criminologa hanno sottolineato la
necessità di lavorare in rete: "nessun soggetto istituzionale -
ha osservato la Carlini - può svolgere un ruolo risolutivo da
solo". Per la Melotti infine è "importante l'informazione per
permettere alla vittima una scelta processuale consapevole e per
evirane l'ulteriore vittimizzazione nel processo".
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