Dal 2016, ad oggi, si sono susseguiti sette Piani stralcio Anas a cui si aggiunto il Piano di accessibilità cofinanziato dal Piano Nazionale Complementare (PNC) per un importo complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro distribuiti sull'intera area sisma. L'ing. Fulvio Maria Soccodato, in qualità di soggetto attuatore, e il dirigente del Ministero delle Infrastrutture ing. Andrea Capuani hanno fatto oggi ad Ascoli Piceno il punto sullo stato di attuazione del programma di ripristino post sisma sulla viabilità. In particolare, sono stati illustrati gli interventi cosiddetti di "priorità quattro", riguardanti per la gran parte la rete viaria comunale, un reticolo fine di circa 11mila chilometri che costituisce una risorsa fondamentale per la mobilità diffusa degli oltre 1.700 centri urbani presenti nella zona sima nelle regioni coinvolte dal terremoto.
All'incontro, nella Sala Consiliare di Palazzo San Filippo, hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Ascoli, Sergio Loggi, il sen. Guido Castelli neo commissario alla ricostruzione, l'assessore regionale Andrea Antonini e numerosi sindaci dei Comuni del cratere. "Nel 2016, a seguito del terremoto, il sistema stradale è collassato e sono stati attivate le opere di ripristino in base a vari criteri relativi alla gravità del danno e impatto sulla mobilità - ha evidenziato l'ing. Soccodato - nell'area cratere sono stati circa 2.350 i sopralluoghi effettuati da Anas con Province e comuni e si è agito su 2.361 criticità in 206 comuni. Nelle Marche, si sono concentrati 928 interventi per un investimento di circa 800 milioni di euro. In particolare, in provincia di Ascoli Piceno, gli interventi sono stati 500 con risorse per circa 435 milioni di euro".
Castelli ha anticipato che si è deciso di utilizzare le economie derivanti dal PNC per interventi nel tratto compreso tra Amandola, Comunanza e Mozzano. Sul ponte Ancaranese, il commissario ha rilevato che si verificherà, con Anas e Ministero, la possibilità di utilizzare fondi già stanziati per la manutenzione straordinaria per demolire e ricostruire il ponte, risorse che la Regione potrebbe integrare nel proprio Piano opere Pubbliche per realizzare l'infrastruttura.
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