La Galleria nazionale delle Marche
presta un quadro di Guercino, Il Martirio di San Sebastiano, al
grande progetto espositivo della Pinacoteca di Biologa dedicato
all'artosta, e riceve in deposito, per tutta la durata della
mostra
il dipinto Sansone sbrana il leone di Giovanni Lanfranco: verrà
esposto nelle sale della Collezione Paolo Volponi, da cui viene
l'opera di Guercino.
"Una virtuosa collaborazione tra gli istituti culturali dello
Stato" si legge in una nota della Galleria nazionale delle
Marche, che non si traduce in "una mera azione risarcitoria", ma
in una "scelta scientificamente oculata, operata dagli autori
della mostra".
Paolo Volponi, scrittore, poeta e politico, era interessato alla scuola emiliana alla quale, oltre al Guercino, appartiene Davide con la testa di Golia di Guido Reni, sempre esposto nel museo urbinate.
A fianco di questo, fino all'11
febbraio, sarà possibile ammirare l'opera del Lanfranco,
afferente alla stessa scuola. Nella Collezione Volponi c'è
inoltre un'altra opera di Giovanni Lanfranco, Ruggero libera
Angelica, "appartenente al primo nucleo di opere donate da Paolo
Volponi alla Galleria Nazionale delle Marche, in memoria del
figlio Roberto".
"Il soggetto del dipinto bolognese, Sansone sbrana il leone,
è raro nella pittura del Seicento italiano, ed è tratto dal
Vecchio Testamento - riferisce la nota del museo di Urbino -.
L'opera faceva parte della collezione della famiglia Chigi ed è
datata agli ultimi anni romani del pittore (1632-1633). Il tocco
libero e sciolto della pennellata testimoniano la fase
neoveneziana del Lanfranco, il quale si ispira a un disegno del
Bernini, conservato al Louvre, raffigurante Daniele che
strangola il leone, tradotto in incisione nel 1631 da Claude
Mellan".
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