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Consiglio Marche su ex Caterpillar Jesi, Imr mantenga promesse

Consiglio Marche su ex Caterpillar Jesi, Imr mantenga promesse

Mozione unanime, tutelare lavoro Sit-in lavoratori in Regione

ANCONA, 18 febbraio 2025, 19:48

Redazione ANSA

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L'azienda Imr rispetti il piano industriale inizialmente concordato e ne presenti uno nuovo in conformità per il rilancio e la salvaguardia dei livelli occupazioni dello stabilimento ex Caterpillar di Jesi (Ancona), anche in considerazione del fatto che a fine maggio scadrà la cassa integrazione per i lavoratori rimasti che sono oltre 90.
    Lo chiede una mozione, firmata dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini e dai capigruppo, approvata all'unanimità (28 favorevoli) dall'Aula, accogliendo la proposta di ordine del giorno delle delegazioni Fiom, Fim e Uilm. Alcuni lavoratori e sindacalisti erano sulle tribune durante la votazione.
    La mozione impegna la giunta e l'Assemblea a proseguire nell'azione per risolvere la vertenza Imr (Ex Caterpillar).
    Stamattina dipendenti Imr e sindacati, con felpe e bandiere, hanno messo in atto un presidio davanti a Palazzo Leopardi, sede regionale dell'aula consiliare; una delegazione sindacale Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil ha poi incontrato il presidente Latini, il vice Maurizio Mangialardi, i capigruppo consiliari e l'assessore al Lavoro Stefano Aguzzi. Presente anche il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo.
    L'atto varato dall'Aula chiede che Imr presenti un nuovo piano industriale in coerenza con quello concertato, rimasto inattuato nonostante la prossima scadenza della cassa integrazione, e specifichi la produzione che verrà attuata nello stabilimento: sui 200 dipendenti ex Caterpillar ne sono rimasti oltre 90, anche a seguito di uscite volontarie, ma nello stabilimento lavorano solo 5-6 unità impiegatizie visto che il resto dei lavoratori è ancora in cassa integrazione fino a fine maggio. "La messa in discussione del piano industriale da parte dell'azienda suscita preoccupazione - ha sottolineato Latini, ad avvio di seduta - ed è necessario sostenere la mobilitazione dei lavoratori che vedono messo a rischio il futuro del proprio posto di lavoro". La mozione riguarda anche l'azione della giunta per coinvolgere il ministero delle Imprese e del Made in Italy per superare la situazione di crisi e proseguire il percorso avviato in precedenza.
    In aula si sarebbero dovuti discutere alcuni atti presentati in aula sul settore.
    In aula anche l'intervento del presidente della Regione Francesco Acquaroli che ha espresso il proprio sostegno nella vertenza, annunciando la prossima riconvocazione da parte dell'assessore Aguzzi del tavolo regionale e della sollecitazione al ministero a riaprire il tavolo nazionale. Nel suo intervento, Aguzzi ha riperso la vicenda iniziata tre anni fa e gli incontri, sottolineando l'impegno e l'azione costante della giunta per favorire la risoluzione della vicenda per tutelare i livelli occupazionali.
    "Nel sito di Jesi ancora di fatto non sono rientrati i lavoratori - ha sottolineato a margine Sara Galassi (Fiom) - Il piano industriale deve essere ripresentato dall'azienda e riguardare un numero di lavoratori identico a quello di due anni e mezzo fa. Serve anche l'intervento del ministero: assessore e Giunta devono coinvolgerlo affinché venga riportata al tavolo la vertenza Imr".
    "L'azienda non sta mantenendo quello che aveva promesso a lavoratori e sindacati: - ha ricordato David Medici (Uilm) siamo alla terza messa in discussione del piano industriale. Avevano promesso che entro due anni sarebbero stati in grado di riportare il lavoro nel sito di Jesi della linea Lamborghini e investire su altri settori di mercato, ma non è avvenuto. A Jesi lavorano in 5-6 persone per due giorni a settimana, impiegati: dunque non si può dire che lo stabilimento si attivo. Sui circa 200 lavoratori iniziali sono rimasti in poco più di 90 che sono in cassa integrazione in scadenza a maggio".
   

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