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8 Marzo, il drammatico racconto di una vittima di tratta

8 Marzo, il drammatico racconto di una vittima di tratta

Maria dal palco FI ad Ancona con Tajani: "Basta violenze"

ANCONA, 08 marzo 2025, 15:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Quando sono arrivata in Europa, pensavo che le violenze e le sofferenze fossero finite, invece era solo l'inizio. La mafia che mi ha portato qui mi ha costretta alla prostituzione, prendeva tutti i soldi, e ho vissuto in un mondo di violenza e odio": a dirlo è Maria (nome di fantasia), 33 anni, originaria della Nigeria, una delle tante donne vittime della tratta accolte nella Casa rifugio delle Marche, della Comunità Papa Giovanni XXIII, guidata da don Aldo Buonaiuto.
    Ha raccontato la sua storia ad Ancona, durante l'evento "Le radici cristiane, il futuro dell'Europa. Forza Italia verso il congresso del Ppe". "Tante altre donne con me hanno subito lo stesso destino - ha aggiunto - Ora ringrazio la Comunità Papa Giovanni XXIII, che mi ha aiutata a trovare una nuova vita".
    Comunità che stamani è stata visitata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha donato mimose alle ragazze ospitate in occasione della Giornata internazionale della donna. Maria ha vissuto per anni con il dolore della lontananza da sua figlia, lasciata in Nigeria quando aveva un anno.
    "Dopo pochi mesi dal mio arrivo in Europa, mia madre è morta - ha ricordato - Per me la vita sembrava finita. Mia figlia era sola, senza nessuno". "Ho chiesto aiuto e il ministro Tajani ha fatto di tutto per riportarla in Italia - ha detto ancora Maria - Dopo cinque anni, ho potuto finalmente abbracciarla di nuovo".
    Oggi la ragazza ha un lavoro e una nuova speranza: "Grazie all'aiuto della comunità e del ministro, ho iniziato a lavorare nella produzione di marmellate. Ora voglio aiutare altre donne che vivono quello che ho vissuto io, perché nessuna debba più subire questa sofferenza". Tajani, seduto accanto alla ragazza, ha ribadito la necessità di combattere i trafficanti di esseri umani con fermezza: "Vogliamo che chi viene in Italia per costruire una vita migliore lo faccia in modo regolare e senza finire nelle mani di criminali".
   

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