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Giornata dell'Infermiere, Opi Ancona 'coraggio e cambiamento'

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Giornata dell'Infermiere, Opi Ancona 'coraggio e cambiamento'

Ad Ancona un convegno sulla professione. 11.500 operatori Marche

ANCONA, 12 maggio 2025, 20:44

Redazione ANSA

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"Il diritto alla salute non va solo garantito, ma fatto crescere attraverso azioni che tutelino le persone e le mettano nella condizione di accedere a servizi sempre più mirati e rispondenti alle proprie esigenze considerando l'aumento dell'età media dei cittadini". L'auspicio è che "la categoria degli Infermieri in termini di condizioni di lavoro, prospettive di carriera, riconoscimento economico trovi la giusta centralità. Stipendi bassi, turni estenuanti, gravi carenze di organico sono alcune delle maggiori criticità: nelle Marche mancano almeno 1.000 infermieri".
    E' la sintesi della Giornata internazionale dell'Infermiere organizzata ad Ancona dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona sul tema "Coraggio e Cambiamento: la sfida della professione infermieristica".
    L'evento ha toccato anche gli aspetti motivazionali di una professione che soffre il crescente burn-out e che deve tornare ad essere attrattiva per i giovani. Nel suo intervento di saluto Giuseppino Conti, Presidente Opi Ancona con oltre 4.100 infermieri iscritti degli 11.500 nelle Marche e 450mila in Italia, ha ricordato come "quest'anno abbiamo voluto proporre un confronto nel cui titolo c'è racchiusa l'essenza della sfida della professione infermieristica sintetizzata in due parole particolarmente evocative: 'Coraggio e Cambiamento'.
    "Il coraggio è quello di essere infermieri oggi, di voler ostinatamente continuare ad esserlo nonostante le condizioni per svolgere la nostra professione in sicurezza e in serenità vengano meno, sapendo di essere spina dorsale dell'assistenza sanitaria ma sapendo anche le molteplici difficoltà che affrontiamo ogni giorno in termini anche di conciliazione dei tempi di vita con quelli del lavoro".
    "Il coraggio - ha aggiunto - è quello dell'esempio di Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne che nacque il 12 maggio 1820 e che ha rivoluzionato il modo di intendere questa professione. Quel cambiamento che lei ha avviato, noi tutti, a partire da chi riveste ruoli di responsabilità, siamo chiamati a portarlo avanti". Secondo Conti "il cambiamento deve nascere dall'interno, dalla volontà di evolvere, trasformarsi e proseguire. Gli Infermieri questo desiderio ce l'hanno e nel nostro piccolo, come Opi Ancona, non ci siamo mai sottratti a quell'azione propositiva nei confronti del decisore politico alla luce dell'esperienza e dei dati concreti".
    L'evento ha previsto i saluti istituzionali dell'assessore Manuela Caucci che ha dato il benvenuto ad Ancona, di Dino Latini, presidente del Consiglio Regionale delle Marche e Gianluca Moroncini, ordinario di Medicina Interna a Univpm. Sono intervenute anche Gilda Pelusi, Direttore delle Attività Didattiche Professionalizzanti nell'ambito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed Ostetriche e Annamaria Frascati dell'Ast di Ancona. Le conclusioni sono state a cura di Filippo Saltamartini, vice presidente della Regione e assessore alla Salute della Regione Marche. Dalla mattinata è emerso che il diritto alla salute non va solo garantito, ma fatto crescere attraverso azioni che tutelino le persone e le mettano nella condizione di accedere a servizi sempre più mirati e rispondenti alle proprie esigenze. In un videomessaggio Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionali degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, ha ricordato cosa sia l'assistenza infermieristica oggi e che i principi sono contenuti nel primo Rapporto sulla professione infermieristica che viene presentato al Ministro della Salute.
    "Il rapporto - ha detto - raccoglie tanti dati che devono essere trasformati in azioni concrete per migliorare la nostra azione. Gli infermieri non portano problemi ma soluzioni per l'ammodernamento e il miglioramento del servizio sanitario da offrire al nostro assistito. L'elemento distintivo dell'infermiere è il gesto assistenziale che non è solo l'atto di curare ma entrare in relazione con il paziente".
    La disaffezione di tanti infermieri che preferiscono dimettersi o andare all'estero fa i conti con gli aspetti motivazionali su cui si sono soffermati Roberto Biancat e il professor Paolo Crepet che hanno aiutato a riflettere sul senso stesso del prendersi cura di chi ha bisogno che è ciò l'infermiere nella sua attività quotidiana e sulla necessità di ciascuno di fissare gli obiettivi personali e professionali puntando a nuove sfide.
   

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