"Il diritto alla salute non va solo
garantito, ma fatto crescere attraverso azioni che tutelino le
persone e le mettano nella condizione di accedere a servizi
sempre più mirati e rispondenti alle proprie esigenze
considerando l'aumento dell'età media dei cittadini". L'auspicio
è che "la categoria degli Infermieri in termini di condizioni di
lavoro, prospettive di carriera, riconoscimento economico trovi
la giusta centralità. Stipendi bassi, turni estenuanti, gravi
carenze di organico sono alcune delle maggiori criticità: nelle
Marche mancano almeno 1.000 infermieri".
E' la sintesi della Giornata internazionale dell'Infermiere
organizzata ad Ancona dall'Ordine delle Professioni
Infermieristiche di Ancona sul tema "Coraggio e Cambiamento: la
sfida della professione infermieristica".
L'evento ha toccato anche gli aspetti motivazionali di una
professione che soffre il crescente burn-out e che deve tornare
ad essere attrattiva per i giovani. Nel suo intervento di saluto
Giuseppino Conti, Presidente Opi Ancona con oltre 4.100
infermieri iscritti degli 11.500 nelle Marche e 450mila in
Italia, ha ricordato come "quest'anno abbiamo voluto proporre un
confronto nel cui titolo c'è racchiusa l'essenza della sfida
della professione infermieristica sintetizzata in due parole
particolarmente evocative: 'Coraggio e Cambiamento'.
"Il coraggio è quello di essere infermieri oggi, di voler
ostinatamente continuare ad esserlo nonostante le condizioni per
svolgere la nostra professione in sicurezza e in serenità
vengano meno, sapendo di essere spina dorsale dell'assistenza
sanitaria ma sapendo anche le molteplici difficoltà che
affrontiamo ogni giorno in termini anche di conciliazione dei
tempi di vita con quelli del lavoro".
"Il coraggio - ha aggiunto - è quello dell'esempio di
Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche
moderne che nacque il 12 maggio 1820 e che ha rivoluzionato il
modo di intendere questa professione. Quel cambiamento che lei
ha avviato, noi tutti, a partire da chi riveste ruoli di
responsabilità, siamo chiamati a portarlo avanti". Secondo Conti
"il cambiamento deve nascere dall'interno, dalla volontà di
evolvere, trasformarsi e proseguire. Gli Infermieri questo
desiderio ce l'hanno e nel nostro piccolo, come Opi Ancona, non
ci siamo mai sottratti a quell'azione propositiva nei confronti
del decisore politico alla luce dell'esperienza e dei dati
concreti".
L'evento ha previsto i saluti istituzionali dell'assessore
Manuela Caucci che ha dato il benvenuto ad Ancona, di Dino
Latini, presidente del Consiglio Regionale delle Marche e
Gianluca Moroncini, ordinario di Medicina Interna a Univpm. Sono
intervenute anche Gilda Pelusi, Direttore delle Attività
Didattiche Professionalizzanti nell'ambito del Corso di Laurea
Magistrale in Scienze infermieristiche ed Ostetriche e Annamaria
Frascati dell'Ast di Ancona. Le conclusioni sono state a cura di
Filippo Saltamartini, vice presidente della Regione e assessore
alla Salute della Regione Marche. Dalla mattinata è emerso che
il diritto alla salute non va solo garantito, ma fatto crescere
attraverso azioni che tutelino le persone e le mettano nella
condizione di accedere a servizi sempre più mirati e rispondenti
alle proprie esigenze. In un videomessaggio Barbara
Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionali degli
Ordini delle Professioni Infermieristiche, ha ricordato cosa sia
l'assistenza infermieristica oggi e che i principi sono
contenuti nel primo Rapporto sulla professione infermieristica
che viene presentato al Ministro della Salute.
"Il rapporto - ha detto - raccoglie tanti dati che devono
essere trasformati in azioni concrete per migliorare la nostra
azione. Gli infermieri non portano problemi ma soluzioni per
l'ammodernamento e il miglioramento del servizio sanitario da
offrire al nostro assistito. L'elemento distintivo
dell'infermiere è il gesto assistenziale che non è solo l'atto
di curare ma entrare in relazione con il paziente".
La disaffezione di tanti infermieri che preferiscono
dimettersi o andare all'estero fa i conti con gli aspetti
motivazionali su cui si sono soffermati Roberto Biancat e il
professor Paolo Crepet che hanno aiutato a riflettere sul senso
stesso del prendersi cura di chi ha bisogno che è ciò
l'infermiere nella sua attività quotidiana e sulla necessità di
ciascuno di fissare gli obiettivi personali e professionali
puntando a nuove sfide.
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