Valorizzare la cultura, la bellezza
e la qualità della vita che offrono i borghi dell'Appennino
centrale anche attraverso una visione innovativa di turismo e
imprenditorialità. Non solo dunque curare i mali del passato, a
partire dalla ricostruzione post sisma del 2016, ma incentivare
le prospettive per il futuro di questo vasto territorio creando
le condizioni per il suo rilancio, rendendolo attrattivo nei
confronti di persone e capitali. Questo il focus del convegno
"Meraviglie dell'Appennino centrale. Rigenerazione urbana,
economica e sociale dei luoghi e dei borghi", organizzato dalla
Struttura del commissario alla ricostruzione sisma 2016 e Anci
Marche che si è tenuto questa mattina a Camerino. A fare gli
onori di casa Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino. "In questi
tre anni abbiamo puntato sulla strategia dello sviluppo delle
aree interne e dei borghi, perché riteniamo che in questi
territori si giochi la possibilità reale delle Marche di
recuperare punti di Pil e soprattutto un'attrattività che la
porti a essere finalmente una regione a 360 gradi, competitiva,
accogliente e, appunto, attrattiva", ha detto il presidente
della Regione Marche Francesco Acquaroli. "Lo abbiamo fatto
puntando anche sulle infrastrutture - ha aggiunto - e ricordo il
completamento del tratto della Pedemontana che era stata
progettata dalla Quadrilatero, ma anche la prosecuzione verso
sud e verso nord di questa direttrice che sarà la spina dorsale
di questi territori e che ci consentirà di attraversarli in
maniera molto più veloce, senza necessità di scendere sulla
costa e risalire da altre valli". Secondo il governatore
"abbiamo un potenziale enorme, ma serve una maggiore
consapevolezza delle ricchezze che possediamo. Le Marche avranno
uno spazio smisurato nei prossimi anni; dipende da noi e da
quanto facciamo sistema, colmare questo gap di competitività che
abbiamo con altri territori".
"Il compito assegnatomi dal Governo, che ha scelto di
affiancare alla ricostruzione anche la riparazione sociale ed
economica, richiede a tutti noi uno sforzo ulteriore per trovare
soluzioni efficaci al rilancio dell'Appennino Centrale - ha
detto invece il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -.
Se è vero che con le risorse del Piano nazionale complementare
sisma stiamo fornendo una importante spinta al tessuto
imprenditoriale locale, con 1.357 progetti finanziati per oltre
396 milioni di euro e 767 milioni di investimenti generati, è
altresì vero che qualsiasi operazione di rilancio che voglia
andare oltre la logica dell'assistenzialismo deve
necessariamente passare dalla collaborazione tra enti, territori
e tra pubblico e privato". "Ricostruire e rigenerare questi
territori è il presupposto necessario per renderli nuovamente
abitabili dalle loro comunità tradizionali e attrattivi da un
punto di vista turistico e imprenditoriale, non solo come luoghi
in cui trascorrere un periodo di vacanza, ma anche nei quali
vivere stabilmente. Abbiamo l'occasione - ha concluso Castelli
-, di promuovere il 'modello Appennino' in Italia e all'estero,
facendo leva sulla grande ricchezza di cui questo territorio è
portatore: cultura, spiritualità, natura, senso di comunità".
Presenti al convegno anche il presidente di Anci Marche e
sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e il rettore di Unicam Claudio
Pettinari.
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