Graduatoria del Censis sulla
qualità delle Università italiane: i parlamentari molisani del
M5s, Antonio Federico e Rosa Alba Testamento, hanno presentato
un'interrogazione al ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti,
contestando in sostanza quanto riportato nel documento
relativamente all'Università del Molise, collocata nella parte
bassa della classifica. La stessa azione, fanno sapere, sarà
portata avanti anche al Senato. "Per molti addetti ai lavori -
spiegano Federico e Testamento - si tratta di una classifica
basata su criteri discutibili. Ecco perché abbiamo provato a
fare chiarezza". "In effetti - aggiungono - la graduatoria è
formulata dal Censis sulla base di criteri parziali, ad esempio
non prende in considerazione ricerca e didattica, e di
indicatori del tutto opinabili come l'internazionalizzazione
misurata sul numero degli studenti stranieri iscritti ai corsi.
Criteri, quindi, legati anche al territorio di appartenenza
delle Università"."In questo contesto, inoltre, non può passare
inosservato il fatto che il Censis, da statuto, esercita la sua
attività istituzionale di ricerca dietro specifico compenso, su
richiesta e per conto di pubbliche amministrazioni, quindi
comprese le Università. Il fondo di dotazione del Centro, tra
l'altro, è alimentato da 'contributi, donazioni, lasciti,
liberalità' sulla cui fonte non è data alcuna informazione. Va
poi considerata un'altra prassi - osservano i Cinquestelle -
prima di stilare la graduatoria, ogni anno il Censis invita le
università ad aderire a un 'Osservatorio sulla comunicazione
online delle università italiane' tramite sottoscrizione di una
'cedola di acquisto' di un valore tra i 3.400 e i 5.900 euro più
Iva. Vista la tempistica non vorremmo che l'adesione a questo
Osservatorio fosse addirittura decisiva per ottenere un miglior
piazzamento in classifica".
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